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Rimozione dell'amianto e rinnovo coperture con pannelli isolanti

Isodomus

Rimozione dell'amianto e rinnovo coperture con pannelli isolanti

28 gen, 2022

A partire dal 1983 il nostro Paese ha recepito una direttiva CEE che vietava l’applicazione dell’ amianto spruzzato in edilizia ma è solo dal 1992 - con la legge 275/92 - che è stata definitivamente vietata la produzione e il commercio di manufatti che lo contengono con la cessazione di tutte le attività di estrazione, importazione e utilizzo.Da allora sono state avviate le procedure per la rimozione dell’amianto, aprendo di fatto il mercato dell’edilizia a nuove soluzioni: dal fibrocemento ecologico ai pannelli isolanti per coperture. 

L’amianto è stato largamente usato nel settore delle costruzioni, in particolare in corrispondenza del boom economico - tra il 1960 e il 1990 - per via delle sue eccezionali proprietà di:

  • resistenza al fuoco,
  • isolamento termico ed elettrico, 
  • capacità fonoassorbenti,
  • facilità di lavorazione grazie alla struttura fibrosa,
  • resistenza agli acidi e alla trazione,
  • facilità di miscelazione con altre sostanze come il cemento.

In Italia, il principale sito di estrazione era la miniera di Balangero in Piemonte, oggi chiusa per bonifica.

Considerate le sue caratteristiche, non sorprende che avesse trovato largo utilizzo nei campi dell’Edilizia, dell’Industria e dei Trasporti sotto forma di innumerevoli manufatti. Salvo, poi, essere dichiarato molto pericoloso per la salute dell’uomo.

Cos’è l'amianto e per quale motivo è pericoloso?

L’amianto è un materiale di origine naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso. Il suo nome deriva dal greco asbesto ossia “che non si spegne mai” e si ottiene a seguito di un’attività estrattiva.

La pericolosità dell’amianto è insita nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall'uomo. Basta una sola fibra di amianto per provocare gravi malattie dell'apparato respiratorio.

La pericolosità di questo materiale naturale è comunque legata allo stato di conservazione.

È sicuramente nocivo quando inizia a degradarsi e disperde le sue fibre nell’ambiente per effetto di sollecitazioni meccaniche, eoliche, da stress termico o da acqua piovana. 

L’amianto definito friabile - perché si può ridurre in polvere con l’azione manuale - è decisamente più pericoloso di quello compatto che, per sua natura, ha una scarsa tendenza a liberare fibre nell’aria.

Il caso Eternit

Il basso costo dell’amianto unito alla facilità di lavorazione aveva portato a sperimentazioni di miscele con altri materiali e al loro utilizzo su larga scala.

È così che, nel 1901, l’austriaco Ludwig Hatschek brevettò un nuovo materiale per l’edilizia ottenuto dalla lavorazione del cemento con l’asbesto - l’altro nome dell’ amianto - dandogli il nome di Eternit, cioè eterno. 

I prodotti ottenuti dal fibrocemento Eternit erano utilizzati in edilizia per le coperture degli edifici, in forma di lastre piane, ondulate o di tegole - sia per le abitazioni private che per i capannoni industriali - oppure come coibentazione di tubature per gli acquedotti.

Si diffuse rapidamente ovunque, motivo per cui ancora oggi sono diversi gli edifici che presentano tracce di eternit. 

Inizialmente la pericolosità della polvere di amianto che si propagava nell’aria quando l’eternit iniziava ad essere usurato e a sgretolarsi, non era nota. Quel che è certo è che fu scoperta molto prima che l’eternit fosse vietato in Italia con la già citata legge 275/92. 

Da quel momento eternit e amianto hanno iniziato ad essere obbligatoriamente rimossi dalle costruzioni qualora in stato di degrado, attraverso un programma di dismissione e la simultanea segnalazione alla ASL di competenza per comunicare la presenza di materiale pericoloso.

La procedura di smaltimento dell’amianto

La procedura di rimozione e smaltimento dell’amianto (o dell’eternit) è un'operazione delicata visto che, essendo composto da fibre minuscole, può essere facilmente inalato.

Pertanto deve essere eseguita nel massimo rispetto della sicurezza da figure specializzate che devono:

  • effettuare un sopralluogo per verificare la presenza di amianto;
  • preparare e inviare la documentazione per le autorizzazioni necessarie all’ASL;
  • effettuare l’incapsulamento dell’amianto coprendolo con prodotti penetranti o ricoprenti;
  • bonificare le superfici circostanti su cui era poggiato il prodotto in amianto;
  • rimuovere il prodotto;
  • effettuare lo smaltimento dell’amianto in centri di stoccaggio o discarica autorizzati.

La bonifica per incapsulamento dell’amianto è consigliata nel caso di superfici esterne e interne in buono stato di conservazione, difficilmente raggiungibili e con spessore ridotto. Si attua a spruzzo, mediante dei primer e un manto protettivo isolante. In caso di materiale deteriorato è fatto invece obbligo di procedere alla rimozione.

Il costo di rimozione dell’amianto non è fisso. Esistono prezziari regionali che tracciano una guida per quantificare il valore delle operazioni di rimozione, incapsulamento, confezionamento e smaltimento. Si stima che vari tra i 7 e i 25 euro a mq.

I costi sono importanti ma ci sono anche incentivi per la rimozione dell’amianto come il Superbonus 110% e il bonus ristrutturazioni del 50%. Quest’ultimo offre l’opportunità di usufruire della detrazione fiscale per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 con un limite massimo di spesa di 96mila euro.

Un’alternativa all’eternit: le coperture a pannelli sandwich

La dismissione dell’amianto entrata in vigore nel 1992 ha aperto nuovi scenari che hanno sostituito un materiale performante e poco costoso come lo era stato l’eternit fino a quel momento con altre soluzioni.

Nel corso degli anni si sono moltiplicati i materiali innovativi, sostenibili e super performanti in grado di sostituire l’amianto in edilizia, in particolare l’eternit per le coperture.

Un’alternativa è rappresentata dai pannelli isolanti che possono essere impiegati per diverse tipologie di copertura: dai tetti inclinati a quelli piani.

I pannelli a finto coppo Isodomus proposti da Isopan, ad esempio, sono pannelli isolanti prefiniti la cui finitura superficiale è costituita da uno strato superiore in lamiera che simula il classico aspetto di tegole e coppi

Questa soluzione preserva l’eleganza delle forme tradizionali pur offrendo prestazioni ragguardevoli grazie allo strato in poliuretano espanso.

Si tratta di una soluzione costruttiva adeguata tanto per edifici residenziali, quanto per quelli commerciali o industriali. Inoltre, può essere applicata a qualsiasi tipologia strutturale di tetto grazie al fatto che i pannelli isolanti sono leggeri, durevoli, impermeabili e di facile installazione.

Si è visto come le caratteristiche prestazionali dell’amianto e la facilità di lavorazione, unite al basso costo, abbiano portato per decenni questo materiale a sconfinare in ogni settore per differenti usi: dall’edilizia, con l’eternit, ai trasporti fino all’abbigliamento.

La battuta d’arresto causata dalle gravissime conseguenze per la salute dell’uomo, ha aperto nuovi scenari soprattutto nel campo delle costruzioni. Le coperture con pannelli isolanti rappresentano oggi una soluzione ottimale che unisce prestazioni elevate, facilità d’impiego e versatilità.

Se vuoi approfondire la tecnologia dei pannelli isolanti ideali per le coperture degli edifici civili ti invitiamo a scoprire di più suipannelliIsodomusSCOPRI ISODOMUS

Scritto da

Rocco Traini - Coordinamento Ufficio Tecnico
Rocco Traini - Coordinamento Ufficio Tecnico

Coordinatore dell’ufficio tecnico l’Ing. Rocco Traini supporta l’area commerciale per aiutare i clienti ad ottenere la miglior soluzione tecnologica. Con più di 10 anni di attività nel mondo Isopan è oggi un esperto del pannello sandwich e delle sue applicazioni.

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