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Sistemi costruttivi industrializzati in acciaio: esempi e campi applicativi

Sistemi costruttivi industrializzati in acciaio: esempi e campi applicativi
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Costruzioni a secco

Sistemi costruttivi industrializzati in acciaio: esempi e campi applicativi

Il patrimonio edilizio in Italia è molto eterogeneo e variegato. Per questo motivo non esiste una strategia tecnologica univoca bensì diversi approcci tarabili a seconda del contesto, dei regolamenti e della sensibilità di progettisti e clienti.

Risulta chiaro però che tra centro storico e periferie, urbane e quindi dense o “sprawl” territoriale di villette, c’è una grande differenza e quindi la strategia compositivo-architettonica può variare e dipende dal progettista mentre la tecnica costruttiva può restare invariata.

Nel caso dei sistemi costruttivi stratificati a secco più che di prefabbricazione si deve oggi parlare di industrializzazione.

Nel caso dei sistemi costruttivi stratificati a secco più che di prefabbricazione (parola che lega l’immaginario a quella pesante e rigida, cementizia, degli anni ’70 del secolo scorso) si deve oggi parlare di industrializzazione.
Questo termine ci permette di inquadrare meglio, in maniera positiva e qualitativa un paradigma costruttivo distintivo, che non si affida alla massa (quindi all’inerzia, anche termica) bensì all’isolamento e allo sfasamento-attenuazione termica (dosando l’inerzia in involucri e impalcati).

Nella combinazione dei materiali in pacchetti complessi vanno ricercate le potenzialità di una innovazione majeutica, che sia in grado di dare un senso costruttivo e positivo all’industrializzazione. 

I sistemi a secco a base di acciaio fanno uso di profili laminati, presso-piegati a freddo, misti, a pannelli sandwich, con facciate ventilate e via dicendo per le porzioni portanti degli involucri o come chiusure mentre per i materiali isolanti le stratigrafie spaziano dalle filiere delle fibre naturali, alle lane minerali, ai materiali sintetici, ai termo-riflettenti e così via abbinate a pannellature in gesso rivestito e simili.

I campi di applicazione sono i più svariati. Si pensi all’edilizia residenziale (e alle opportunità di costruzione o ricostruzione in zona sismica), al recupero edilizio e alle trasformazioni (sopralzi leggeri o estensioni sia 2D che 3D), all’edilizia scolastica, ospedaliera, ai laboratori avanzati (dove la flessibilità e integrazione impiantistica sono cruciali), al terziario, agli edifici produttivi ma anche alle costruzioni di emergenza, post disaster o in contesti difficili.

In sostanza ciò che evolve in tutte queste tipologie di cui facciamo uso è la tecnologia, la maniera di usare gli elementi costruttivi che cambiano. Nella costruzione stratificata a secco non vi è mai apartheid materico, nessun pregiudizio o esclusione bensì potenzialità di implementazione e anche di ibridazione tra filiere.

 

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Le caratteristiche vantaggiose della costruzione a secco con sistemi in acciaio

L’edificio non è però un’automobile, non è producibile/riproducibile in serie con facilità viste le sue dimensioni e la sua specifica ubicazione.

È altresì possibile una dislocazione della produzione seriale e industrializzata dei suoi componenti che poi sono resi solidali nel momento dell’assemblaggio e della connessione di elementi costruttivi complessi in cantiere.

Attraverso la costruzione a secco a base di sistemi in acciaio si introduce un continuo upgrade del palinsesto costruttivo che ci svela anche la caratteristica di additività tipica di queste tecnologie ed eventualmente di sostituibilità parziale, che dal punto di vista della manutenzione e durabilità nel tempo sono caratteristiche molto vantaggiose.

La leggerezza costruttiva complessiva, l’eco-sostenibilità, la velocità costruttiva, la definizione di prassi di cantiere differenti e più aggiornate, la ciclicità d’uso e la manutenzione più facile e puntuale sono caratteristiche contemporanee che le varie tipologie prima menzionate possono contenere attraverso queste nuove prassi costruttive.

Parlare quindi di Meccanica dell’Architettura vuol dire eliminare le barriere fra scienza e arte: ciò che è meccanico non è privo di valori, implica regole costruttive appropriate, proporzioni, paradigmi industriali contemporanei così come  di progetto e verifica, ma è in grado di avvicinare la scienza ingegneristica (analitica) e l’arte architettonica (sintetica).

In conclusione le costruzioni a secco a base di sistemi in acciaio incarnano i valori delle “Lezioni Americane” di Italo Calvino: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Consistenza.

Uniti e dosati in materiali, pacchetti, soluzioni compositive complesse questi valori possono essere una risposta alle attuali sfide dell’abitare, del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale per tutte le tipologie di edifici a servizio dell’uomo.

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Da sapere:

  • "Lezioni americane". "Sei proposte per il prossimo millennio" è un libro basato su di una serie di lezioni preparate da Italo Calvino nel 1985 in vista di un ciclo di sei lezioni da tenere all'Università di Harvard.

Scritto da

Marco Imperadori
Marco Imperadori

Professore Ordinario di Produzione Edilizia, titolare della cattedra di Progettazione e Innovazione Tecnologica, delegato del Rettore per l’Estremo Oriente Politecnico di Milano. Membro della commissione sostenibilità di Fondazione Promozione acciaio. - (Fotografia di A. Avezzù)

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