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Demolizione selettiva, effettuare lo strip-out in ambienti residenziali

Costruzioni a secco

Strip-out edifici residenziali, le nuove frontiere della demolizione

Nel contesto urbano contemporaneo, si assiste a un numero crescente di interventi di recupero edilizio e ristrutturazione. Queste operazioni non solo evitano nuove costruzioni, contribuendo a preservare il suolo, ma permettono anche di valorizzare e riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Un tema centrale è quello della demolizione selettiva, una pratica mirata al recupero e al riciclo dei materiali. Questo approccio si basa sulla separazione dei rifiuti in frazioni omogenee, facilitando così il riutilizzo e il riciclo dei materiali derivanti sia dalle fasi di demolizione che di costruzione degli edifici.

In questo articolo approfondiremo le diverse modalità di esecuzione dello strip out, una tecnica specifica di demolizione selettiva, analizzandone i vantaggi e le implicazioni nell’ambito della riqualificazione urbana.

Cos'è lo strip out 

La demolizione selettiva è un processo accurato e mirato che si concentra sulla rimozione di parti specifiche di un edificio senza comprometterne la struttura portante.

Il suo obiettivo principale è quello di identificare e gestire in modo sicuro l'eventuale presenza di sostanze potenzialmente pericolose, come l'amianto o altre sostanze nocive, all'interno degli edifici destinati alla demolizione. Nelle specifiche tecniche di cantiere dei CAM GPP vengono esplicitati i due criteri fondamentali da seguire durante la demolizione e costruzione:

  • Almeno il 70% in peso dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione di edifici o parti di edifici deve essere avviato a operazioni di preparazione per il riutilizzo, recupero o riciclo. 
  • Vengono fissati i contenuti minimi di materiale riciclato che ogni tipologia di prodotto o elemento utilizzato nella costruzione degli edifici pubblici deve garantire.

Lo strip out, nello specifico, è una tecnica di demolizione selettiva che si focalizza sulla dismissione di componenti non strutturali, come impianti e rivestimenti, al fine di preparare l'edificio per interventi successivi di ristrutturazione o riqualificazione.

Questa fase preliminare è essenziale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e per ottimizzare il recupero di materiali da destinare al riciclo.

Vantaggi e obiettivi dello strip out in ambienti residenziali

Nei contesti residenziali, la demolizione selettiva rappresenta una fase cruciale durante i lavori di ristrutturazione degli edifici. I vantaggi derivanti dall'utilizzo dello strip out in ambienti residenziali sono molteplici:

  • Minimizzazione dei danni alla struttura portante dell'edificio;
  • Riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti grazie al riciclo dei materiali recuperati;
  • Maggiore sicurezza sul luogo di lavoro grazie alla corretta gestione di sostanze pericolose;
  • Ottimizzazione dei tempi di lavoro durante la successiva fase di ristrutturazione;
  • Miglioramento delle prestazioni energetiche e funzionali dell'edificio una volta completati i lavori.

Ci sono anche alcuni obiettivi che le aziende del settore puntano a raggiungere andando ad incentivare la pratica della demolizione selettiva, tra i quali troviamo:

  • valorizzare i prodotti di scarto derivanti dalla demolizione, andando a creare un composto riciclato di valore anche superiore a quello iniziale;
  • eliminare tutta la componente inquinante, ponendo maggiore attenzione all’ambiente e al territorio;
  • porre maggior enfasi sui benefici riscontrabili nel breve e lungo termine, anche a fronte di costi maggiori e tempi di smaltimento più lunghi;
  • perseguire il criterio della responsabilità e del rispetto del contesto nel quale si agisce.

Come pianificare e condurre lo strip-out in modo sicuro

La pianificazione e l'esecuzione dello strip out richiedono attenzione e precisione per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e la corretta gestione dei materiali rimossi. Per condurre questa fase in modo sicuro, è fondamentale pianificare le fasi e seguire una serie di procedure e misure preventive. 

Il processo di strip out si può suddividere nelle seguenti fasi: 

Fase progettuale


  • Valutazione preliminare: prima di iniziare qualsiasi operazione, è importante effettuare una valutazione dettagliata dell'ambiente da sottoporre allo strip out per identificare eventuali rischi e pericoli potenziali.
  • Utilizzo di attrezzature adeguate: assicurarsi di utilizzare attrezzature e strumenti adeguati per ogni fase dello strip out, garantendo la sicurezza degli operatori e la corretta rimozione dei materiali.
  • Formazione del personale: assicurarsi che il personale coinvolto nello strip out abbia ricevuto la formazione necessaria in materia di sicurezza sul lavoro e gestione dei rifiuti per evitare incidenti e infortuni.
  • Gestione dei rifiuti: disporre di un piano di smaltimento dei rifiuti efficace e rispettoso dell'ambiente per il corretto smaltimento dei materiali rimossi durante lo strip out, soprattutto quelli potenzialmente pericolosi.

Fase operativa


Nella fase operativa è importante applicare quanto stabilito nella fase progettuale e monitorare costantemente le condizioni del cantiere e adottare misure correttive in caso di situazioni di rischio. Nella fattispecie:

  • Allestire all’interno del cantiere degli spazi dedicati al deposito temporaneo dei rifiuti in conformità alla normativa vigente.
  • L’operazione preliminare consiste nello smontaggio e rimozione delle parti della struttura che possono essere destinate al riuso/riciclo oppure allo smaltimento o recupero energetico. Nel corso dello smontaggio può essere necessario rimuovere materiali o componenti classificati come rifiuti pericolosi, la cui gestione deve essere conforme alle norme vigenti.
  • Segue la demolizione selettiva, che consiste nella separazione in frazioni omogenee di rifiuti, anche attraverso macchinari, che possono essere suddivisi in: materiali pericolosi, componenti riusabili, materiali riciclabili, rifiuti inerti lapidei, rifiuti non riciclabili. L’obiettivo è massimizzare il riciclo e il riuso.

Fase di aggiornamento database/elenco consuntivo dei materiali utilizzati nel costruito


Questa fase risulta molto utile per supportare in termini informativi il ciclo di vita della costruzione, tenendo traccia dei materiali e dei prodotti effettivamente utilizzati nella costruzione/ristrutturazione. Ne scaturisce un “database” che consente di semplificare la fase progettuale nell’eventualità di una successiva decostruzione, favorendo la percentuale di riciclo e riuso.

Seguendo queste linee guida e adottando le misure di sicurezza necessarie, è possibile pianificare e condurre lo strip out in modo sicuro, garantendo la protezione degli operatori, la corretta gestione dei materiali rimossi e il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e tutela dell'ambiente.

Il ruolo delle normative nella demolizione selettiva

Il settore edilizio si distingue per un utilizzo intensivo delle risorse naturali e, al contempo, per la generazione di ingenti quantità di rifiuti, sia nelle fasi di costruzione che in quelle di demolizione. Secondo il Rapporto Rifiuti Speciali 2020 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), realizzato in collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nel 2018 in Italia sono state prodotte 143 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui oltre il 40% provenienti da attività di costruzione e demolizione.

In linea con la Direttiva europea sui rifiuti, recentemente aggiornata nell’ambito dell’iniziativa per l’“Economia Circolare”, è fondamentale adottare misure efficaci per promuovere il riutilizzo e il recupero dei materiali e dei rifiuti non pericolosi derivanti dalle attività edilizie, contribuendo così a una gestione più sostenibile delle risorse.

Esiste anche una specifica prassi di riferimento, identificata a livello normativo dalla UNI/PdR 75:2020: “Demolizione attraverso un approccio sistematico il cui obiettivo è di facilitare le operazioni di separazione dei componenti e dei materiali, al fine di pianificare gli interventi di smontaggio ed i costi associati all’intervento e recuperare componenti e materiali il più possibile integri, non danneggiati né contaminati dai materiali adiacenti, per massimizzare il potenziale di riutilizzabilità e/o riciclabilità degli stessi”. 

Lo strip out, come fase preliminare alla demolizione selettiva, è soggetto a diverse normative e regolamenti che ne disciplinano l'esecuzione. Alcune delle principali normative che regolamentano lo strip out includono:

  • Normativa sulla sicurezza sul lavoro (come il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.), che stabilisce gli obblighi e le responsabilità dei datori di lavoro e dei lavoratori per garantire un ambiente di lavoro sicuro durante tutte le fasi dello strip out.
  • Normativa ambientale (come il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.), che regola la corretta gestione dei rifiuti prodotti durante lo strip out, imponendo l'obbligo di smaltimento in conformità alle norme vigenti per la tutela dell'ambiente.
  • Normativa edilizia, di carattere nazionale o regionale, che definisce le modalità di intervento per la demolizione selettiva, compresi i requisiti tecnici da rispettare durante lo strip out per garantire la sicurezza strutturale degli edifici e la corretta rimozione dei materiali.
  • Normativa sulla bonifica e smaltimento materiali pericolosi per la gestione dei materiali potenzialmente pericolosi presenti negli edifici soggetti a demolizione selettiva.

Rispettare tali normative è fondamentale per condurre lo strip out in conformità con la legge, garantendo la sicurezza degli operatori, la tutela dell'ambiente e il corretto svolgimento della fase preliminare alla riqualificazione urbana.

ADDIMIRA: un’innovazione per il rivestimento e la riqualificazione degli edifici

Nell’ambito della riqualificazione edilizia un ruolo fondamentale è svolto dalle soluzioni innovative per il rivestimento delle facciate, come il sistema ADDIMIRA di casa Isopan.

Questo sistema tecnologico consente di rinnovare l’involucro esterno degli edifici attraverso una pelle architettonica modulare, garantendo prestazioni elevate in termini di isolamento termico, resistenza agli agenti atmosferici e sostenibilità.

Grazie alla sua versatilità, i pannelli della gamma ADDIMIRA permettono di combinare diverse finiture e materiali, adattandosi a progetti di ristrutturazione e nuova costruzione con un’installazione rapida. La struttura dei pannelli consente la rimozione selettiva per interventi mirati, in linea con le esigenze della demolizione selettiva e dello strip out, favorendo il recupero e il riciclo dei materiali. Questo approccio migliora l’estetica e le prestazioni degli edifici, e soprattutto contribuisce alla riduzione dell’impatto ambientale, promuovendo un’architettura più sostenibile e circolare.

Scarica la Brochure ADDMIRA

Scritto da

Francesco Corona - Technical Sales Manager Isopan
Francesco Corona - Technical Sales Manager Isopan

Francesco Corona è un architetto, specialista nelle soluzioni complesse per involucro edilizio a forma libera. È presente nel mercato dell’edilizia sostenibile dal 2006 e attualmente svolge il ruolo di coordinatore della promozione dei sistemi Isopan ad elevate performance per l’architettura.

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