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Certificazioni, protocolli e linee guida per un’edilizia sostenibile

Pannello sandwich, Pannelli certificati

Certificazioni, protocolli e linee guida per un’edilizia sostenibile

10 set, 2019

Leed, Breeam, Declare, Facility Management: l’edilizia si muove verso la sostenibilità

L’attività edilizia è una delle attività umane che ha più modificato il paesaggio e gravato sull’ambiente.

La crescente consapevolezza di dover intervenire, per ridurre l’impatto ambientale di questo compartimento economico così rilevante, ha generato un proliferare di certificazioni e protocolli.

Protocolli di certificazione e sostenibilità ambientale

La sostenibilità si basa su alcuni principi cardine:

  • la conservazione dell’ambiente;
  • lo sfruttamento delle risorse rinnovabili entro la loro capacità di rigenerazione o sviluppo di risorse sostitutive grazie al progresso tecnologico;
  • la produzione di rifiuti in misura inferiore rispetto alla capacità di assimilazione dell’ambiente;
  • la consapevolezza delle conseguenze dell’attività umana sull’ambiente.

Questi aspetti vanno considerati lungo la fase progettuale, costruttiva, di vita e di dismissione di un edificio. 

La difficoltà è trovare soluzioni comprensibili e condivisibili da tutti gli attori coinvolti in questi processi.

Per ovviare a questo inconveniente, nascono i protocolli di certificazione,  uno strumento per valutare le prestazioni ambientali degli edifici, ma ancora di più, per costituire un punto di riferimento per la progettazione, la costruzione e la gestione dell’intero ciclo di vita, LCA — Life Cycle Assesment, dei manufatti edili.

I protocolli ambientali diventano così strumenti di diffusione delle best practice a supporto dell’innovazione a livello globale.

L’obiettivo è aumentare l’efficienza energetica degli edifici e il benessere abitativo, riducendo nel contempo l’inquinamento e i costi ambientali delle costruzioni, razionalizzando l’uso del suolo, dei materiali, delle risorse.

Inoltre, questi protocolli consentono un più oggettivo confronto tra immobili.

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Protocolli ambientali internazionali

Esistono molteplici protocolli ambientali e molti paesi hanno sviluppato il proprio.

Tra questi, ci sono due certificazioni utilizzate a livello internazionale nel settore dell’edilizia che sono tra le più conosciute: LEED e BREEAM.

Si tratta di certificazioni che vengono costantemente aggiornate, per stare al passo con le innovazioni del mercato dell’edilizia sostenibile.

Sono protocolli volontari, sviluppati in conformità alle necessità costruttive di ogni nazione. Questa flessibilità li rende adattabili ai progetti, contestualizzati nel luogo in cui vengono sviluppati.

Entrambi questi protocolli sono utilizzabili per valutare  diverse tipologie di edifici e utilizzano una serie di criteri per assegnare un punteggio.

A seconda del numero di requisiti soddisfatti, il punteggio raggiunto consente all’edificio valutato di ottenere un determinato livello di certificazione.

 

LEED

LEED, Leadership in Energy and Environmental Design, è un programma di certificazione volontario che può essere applicato a qualsiasi tipo di edificio e concerne il suo intero ciclo di vita.

Il sistema è nato negli Stati Uniti, dalla U.S. Green Building Council, USGBC e si basa sull’attribuzione di crediti per ciascuno dei requisiti.

Il LEED propone sei categorie di valutazione e il rispetto di sette prerequisiti per un totale di sessantanove punti, che afferiscono a:

  • localizzazione sostenibile, 
  • energia e atmosfera, 
  • conservazione dell'acqua, 
  • materiali e risorse, 
  • qualità ambientale interna 
  • processi di innovazione e design.

A seconda del punteggio raggiunto, si ottiene una classificazione: Certified, Silver, Gold, Platinum, la migliore.

La certificazione si applica sia a edifici nuovi che ristrutturati e deve essere eseguita valutando le varie fasi di progettazione e costruzione. 

Esiste anche una valutazione relativa ai materiali da costruzione, prodotti che devono essere presi in considerazione in riferimento a possibili crediti LEED, a supporto del punteggio finale dell’edificio.

 

BREEAM

Il Building Research Establishment Environmental Assessment Method è il metodo di certificazione ambientale degli edifici messo a punto dal Building Research Establishment, in Gran Bretagna.

Anche il BREEAM si adatta alle caratteristiche del paese in cui viene applicato ed è basato su un punteggio finale che porta a sei possibili classi: Acceptable, Pass, Good, Very Good, Excellent, Outstanding, la migliore.

È il primo strumento di certificazione ambientale nato in Europa, già negli anni ‘90.

Le categorie considerate per l’assegnazione del punteggio sono sette:  

  • gestione, 
  • salute e comfort, 
  • energia, acqua, 
  • materiali, 
  • uso del suolo, 
  • inquinamento.

A ogni categoria viene assegnato un peso, in base alla rilevanza, da parte di un comitato di esperti BREEAM, sulla base delle informazioni fornite da professionisti locali.

 

Declare

Declare è un progetto che nasce dall’esigenza di maggiore trasparenza anche nella scelta dei materiali costruttivi.

Si tratta di una etichetta degli ingredienti, che mette in evidenza la presenza di sostanze inquinanti, che possano essere dannose per l’ambiente o la salute di chi vi sia esposto per un tempo prolungato.

Tutti i prodotti analizzati vengono raccolti in un database, in costante aggiornamento, che mira a diventare uno strumento di promozione dei prodotti virtuosi e di lavoro per i progettisti, attenti alla sostenibilità ambientale e, soprattutto, alla salubrità degli ambienti che creano.

Declare è stato creato dall’International Living Future Institute, ILFI, un’organizzazione no profit che si impegna per diffondere una mentalità ecologica. 

 

Facility Management

Nella vita di un edificio, la manutenzione è una delle voci di spesa più consistenti. 

La gestione efficiente del patrimonio immobiliare passa attraverso il Facility Management.

Questa disciplina comprende i servizi e le attività che consentono la gestione efficiente e regolare di un immobile, garantendo le migliori condizioni economiche.

Fa quindi riferimento alla gestione e alla manutenzione degli edifici, con particolare riguardo agli impianti elettrici, meccanici, idraulici, al verde, alla pulizia e alla vigilanza.

Il Facility Management è ancora basato su una varietà di sistemi, ma nuove opportunità per ottimizzare le prestazioni di un edificio vengono dal BIM, Building Information Modeling.

Questa metodologia offre informazioni dettagliate, complete e strutturate riguardanti l’intero oggetto edilizio, nel suo arco complessivo di vita, tanto da essere stato ampiamente adottato dal settore delle costruzioni. 

Dall’integrazione della settima dimensione del BIM, 7D-BIM, con il FM, può derivare un’ottimizzazione della manutenzione di un edificio, con un impatto positivo anche sui costi di gestione della struttura.

Grazie all'accesso alle informazioni contenute nel modello BIM, la redazione dei programmi di manutenzione è più semplice e precisa, perché tiene conto dei dati relativi allo stato di ogni singolo componente di tutti gli impianti, delle specifiche di installazione e gestione, delle garanzie.

Cogliere l’opportunità fornita dalla certificazione di un edificio rispetto al suo impatto ambientale e al livello di sostenibilità comunica l’attenzione all’ambiente da parte del progettista, del costruttore, del committente, creando un volano positivo nel mercato edilizio (leggi anche "Edilizia sostenibile e reversibile con i pannelli sandwich").

Inoltre, le certificazioni contribuiscono a mantenere il valore economico di un immobile nel tempo.

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Scritto da

Marta Lupi - R & D Engineer
Marta Lupi - R & D Engineer

Marta Lupi, ingegnere dei materiali e R&D Project Manager di Isopan, si occupa di progetti di ricerca volti ad individuare nuove soluzioni di prodotto e processo. Lavora a stretto contatto con Università, centri di ricerca e partner strategici per l’innovazione.

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