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Riqualificazione off-site: una nuova sfida per l'edilizia europea

Costruzioni a secco

Riqualificazione off-site: una nuova sfida per l'edilizia europea

In Italia circa il 75% degli edifici residenziali è stato realizzato prima degli anni ’80, e pertanto si tratta di un patrimonio abitativo vetusto e spesso mal conservato. In questo periodo il settore edile si trova ad affrontare un periodo di forte cambiamento dovuto alla necessità di trovare nuove soluzioni per riqualificare il patrimonio esistente, non solo residenziale, e guardare con fiducia al futuro. Questo significa rivedere le tecnologie edilizie e ripensare profondamente i modelli di costruzione tradizionali, accorciando la filiera e sfruttando così tecniche sempre più mature. 

La riqualificazione off-site è una delle soluzioni: essa punta a ridurre le lavorazioni in cantiere realizzandole principalmente in officina, consentendo così una nuova organizzazione di tecnologie e processi produttivi. Lo scopo? Ottenere una maggiore efficienza, tempi ridotti e, soprattutto, qualità del costruito.

 

La tecnologia off-site: cos’è

Il fabbricato viene concepito come una macchina che viene inizialmente assemblata, poi testata e solo successivamente messa su strada. Diventa di fondamentale importanza prevedere e programmare, a scadenze prestabilite, anche le manutenzioni. 

Tale processo, quindi, nasce e si fonda su cinque concetti essenziali

  • sartorialità
  • leggerezza
  • modularità
  • estetica
  • velocità

L’officina diventa quindi il luogo più idoneo dove le attività possono essere standardizzate, codificate e ripetute, senza che venga a meno la sartorialità. In tali spazi, inoltre, è possibile costruire manufatti a temperatura costante e quindi non condizionati da fattori meteorologici, aumentandone la qualità e diminuendone i costi. 

È quindi possibile iniziare a parlare di edilizia 4.0, che attraverso l’infrastruttura digitale consente una gestione di tutti gli aspetti del progetto: dal rilievo, alla progettazione dei manufatti, al loro assemblaggio, ma anche la loro installazione ed infine il loro monitoraggio.

Questa idea spaventa molti imprenditori e progettisti, poiché viene vista come una magnifica soluzione ma utopistica e di difficile realizzazione. 

Nel nostro paese, infatti, mancano le infrastrutture digitali e vi è una diffusa incapacità di gestire un processo digitale in tutta la filiera, dalla progettazione, alla costruzione fino alla gestione dell’immobile. In Italia, tuttavia, ci sono produttori e sviluppatori di macchinari per l’edilizia 4.0 e la meccanica avanzata può permettere di supportare tale progettazione, utilizzando materiali diversi come legno, acciaio e cemento a cui aggiungere l’impiantistica di produzione e di controllo.

Prototipo di facciata realizzata presso la sede di IsopanPrototipo di facciata realizzata presso la sede di Isopan

Il progetto europeo StepUP

Per rispondere alle problematiche ed al tempo stesso alle nuove esigenze sopra descritte, nasce il progetto StepUP. Si tratta di una nuova sfida che coinvolge un team di Manni Group insieme a partner europei. Proprio come in una squadra ognuno mette a disposizione le proprie competenze e professionalità.

Il progetto prevede lo sviluppo di una riqualificazione di due edifici pilota: uno a Budapest, in Ungheria, che riguarda la riqualificazione energetica di un asilo e l’altro a Pamplona, in Spagna, che coinvolge invece un edificio residenziale di 10 piani.

La soluzione che abbiamo sviluppato contempla l’utilizzo di profili pressopiegati a freddo su cui vengono installati dei pannelli sandwich da copertura in lana di roccia; a questi viene successivamente fissata una pelle esterna tramite la staffa Arkwall, in grado di rispondere alle molteplici esigenze estetiche del progettista.

Le peculiarità del progetto è che i moduli hanno dimensioni variabili sia in altezza (3,00 – 4,00 mt) che larghezza (1,50 – 2,00 mt). Si tratta di un assemblaggio completamente a secco dove possono anche essere inseriti degli impianti per il monitoraggio o per la funzionalità del fabbricato. 

L’idea del progetto è quella di riprendere l’esempio vincente di Energiesprong, aggiungendovi creatività, alta qualità, eccellenza ed alta specializzazione delle tecniche di produzione, ovvero tutte le caratteristiche che contraddistinguono il Made in Italy.

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Scritto da

Marta Lupi - R & D Engineer
Marta Lupi - R & D Engineer

Marta Lupi, ingegnere dei materiali e R&D Project Manager di Isopan, si occupa di progetti di ricerca volti ad individuare nuove soluzioni di prodotto e processo. Lavora a stretto contatto con Università, centri di ricerca e partner strategici per l’innovazione.

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