Il tetto rappresenta il naturale coronamento di un edificio: una struttura essenziale non solo per proteggerlo da pioggia, vento e temperature estreme, ma anche per valorizzarne l’efficienza energetica e l’estetica complessiva.
Il manto di copertura, lo strato più esterno visibile, assicura impermeabilità, mentre la struttura sottostante garantisce stabilità e supporto.
Nella scelta ideale della copertura, è fondamentale tenere conto del contesto architettonico, delle condizioni climatiche e delle esigenze progettuali: solo così si ottiene un involucro edilizio in grado di coniugare funzionalità, comfort e sostenibilità.
Da cosa è composta una copertura
Il ruolo principale della copertura è proteggere gli spazi interni dagli agenti atmosferici, garantire isolamento termico e acustico, e resistere ai carichi statici e dinamici come peso proprio, neve e spinta del vento.
Per assolvere a queste funzioni, una copertura è composta da più strati: la struttura portante (in legno, acciaio o cemento armato) che assicura stabilità; lo strato impermeabilizzante che impedisce infiltrazioni d’acqua; lo strato isolante che riduce le dispersioni termiche; e infine il rivestimento esterno, la parte visibile, che può variare da tegole e lastre metalliche fino a soluzioni più innovative come manti verdi o pannelli tecnologici.
Le principali tipologie di tetto
Dalla forma del tetto derivano non soltanto l’estetica dell’edificio, ma soprattutto la sua capacità di adattarsi al clima locale, alle esigenze energetiche e alla sostenibilità del progetto: il design diventa così il primo strumento di performance.
Le coperture si classificano comunemente in tre grandi famiglie, sulla base della morfologia e della pendenza:
- Tetti inclinati (pendenza > 7°): i più diffusi nel nostro patrimonio architettonico, favoriscono il rapido deflusso dell’acqua e la ventilazione, offrendo opportunità estetiche tradizionali.
- Tetti curvi: le falde assumono un andamento fluido invece che lineare, consentendo soluzioni architettoniche più espressive. Possono accogliere sia coperture continue sia discontinue, adattandosi a contesti residenziali o a edifici monumentali.
- Tetti piani (pendenza < 3°): ideali per ambienti urbani contemporanei. Possono essere non praticabili, quindi usati principalmente per la protezione dell'edificio, o praticabili con superficie calpestabile o trasformabile in terrazzo, giardino pensile o piattaforma fotovoltaica. Offrono massima flessibilità d’uso e una base perfetta per soluzioni di isolamento termico come i tetti verdi oppure per la posa di pannelli solari integrati.
Oltre alla forma, la scelta del materiale è cruciale: guaine bituminose, lamiere grecate, pannelli metallici o legno lamellare rispondono a diverse esigenze di progettazione, durata, estetica e budget
Fattori da considerare nella scelta della tipologia di copertura
La scelta della copertura richiede un’attenta valutazione di vari fattori tecnici e pratici. Ogni progetto ha necessità specifiche che influenzano l’efficienza, la durata e il rapporto qualità-prezzo della soluzione scelta.
- Funzionalità e destinazione d’uso. Per strutture industriali, ad esempio, è spesso preferita la funzionalità, con l’impiego di materiali come la lamiera grecata che unisce leggerezza, resistenza e rapidità di posa. Per edifici con necessità di utilizzo di impianti fotovoltaici, le coperture in metallo o in PVC possono offrire un’ottima base per l'integrazione di sistemi solari.
- Isolamento termico. In ambienti freddi, è importante scegliere materiali e soluzioni in grado di ridurre al minimo la dispersione del calore, come le coperture con strati di isolamento termico (polistirolo, fibra di vetro, poliuretano) e i tetti ventilati, che favoriscono la circolazione dell'aria. Al contrario, in zone calde, è essenziale una copertura che impedisca il surriscaldamento degli ambienti interni. Le soluzioni a tetto verde o i materiali riflettenti, come le lamiere preverniciate, sono ottimali per mantenere la temperatura interna stabile.
- Clima locale. La copertura deve essere progettata in base alle condizioni atmosferiche della zona. In aree con abbondanti precipitazioni o frequenti nevicate, ad esempio, è fondamentale optare per una pendenza adeguata che favorisca il corretto deflusso delle acque.
- Estetica desiderata. L’aspetto visivo della copertura è cruciale, soprattutto per edifici residenziali e commerciali. Coperture tradizionali, come le tegole, conferiscono un aspetto classico e caldo, mentre soluzioni più moderne come le lamiere grecate si integrano perfettamente in contesti architettonici minimalisti e contemporanei.
- Costo e manutenzione: la valutazione del budget è essenziale, ma è altrettanto importante considerare i costi a lungo termine, inclusi quelli legati alla manutenzione periodica della copertura.
Innovazione grazie ai pannelli sandwich da copertura
Insieme ai tetti a falda tradizionali, esistono attualmente soluzioni innovative che sfruttano la capacità isolante dei pannelli sandwich, come i pannelli a finto coppo Isodomus proposti da Manni Group per realizzare coperture performanti pur continuando a preservare l’eleganza delle forme tradizionali.
Si tratta di un tetto con pannello sandwich in poliuretano espanso, applicabile su qualsiasi tipologia strutturale (legno, laterocemento, metallo).
La lunghezza dei pannelli varia a seconda delle dimensioni del fabbricato, la finitura superficiale è costituita da una lamiera che simula il classico aspetto di tegole o coppi.
La conformazione snella e leggera fa sì che il pannello isodomus non gravi eccessivamente sulla struttura dell’edificio pur garantendo ottime performance di isolamento termo-acustico.
I pannelli isodomus offrono prestazioni ragguardevoli e, tra l’altro, sono:
- leggeri
- sicuri
- impermeabili
- facili da installare
Focus: caratteristiche e vantaggi dei tetti verdi
Il tetto verde, detto anche green roof, è il protagonista della progettazione contemporanea perché consente di ridurre notevolmente i consumi energetici e operare una scelta sostenibile per l’ambiente.
Essendo “abitato” da esseri viventi - le piante - rappresenta uno scenario in continua evoluzione. La stratigrafia di un tetto verde è un aspetto determinante perché gli elementi che lo compongono interagiscono con l’ambiente esterno e le proprietà termiche variano in base al contenuto d’acqua.
A seconda della tipologia di tetto che si realizza e delle varietà botaniche che saranno ospitate, la stratigrafia di un tetto giardino varia negli spessori. Tuttavia, la struttura generale prevede:
- solaio
- membrana impermeabile / antiradice
- strato drenante
- strato filtrante
- substrato di coltivazione e vegetazione.
Un tetto giardino apporta, inoltre, benefici economici ed ambientali, quali:
- la mitigazione del microclima,
- la crescita della biodiversità,
- il risparmio energetico,
- la riduzione dell’inquinamento atmosferico e sonoro,
- il miglioramento del rendimento dei pannelli fotovoltaici.
Si è visto come l’architettura dei tetti vari a seconda dei fattori climatici e delle necessità progettuali.
E’ infatti possibile rivestire un edificio usando un prodotto industriale per ottenere importanti vantaggi in termini di prestazioni termiche pur rispettando l’aspetto tradizionale ed il contesto costruttivo.
Notevoli vantaggi sono raggiungibili anche con soluzioni eco-sostenibili come i tetti verdi. Un tetto verde la cui stratigrafia sia correttamente progettata consente di realizzare un intervento di valore che allunga la vita della copertura stessa evitando pericolosi sbalzi di temperatura.
Concludendo, esistono molteplici soluzioni perseguibili che divengono il punto d’incontro tra le esigenze progettuali, le performance, l’ambiente e l’estetica.
