La copertura è l’elemento terminale di qualsiasi edificio, la quale garantisce una chiusura sia in termini fisici, impedendo quindi l’ingresso di acqua e agenti atmosferici, sia di isolamento termico, riducendo al minimo le dispersioni di calore interno nel periodo invernale e l’apporto di calore ad opera dell’irraggiamento solare durante i mesi più caldi.
A seconda delle diverse culture e tradizioni il tetto può essere piano o inclinato, differenza principalmente dovuta a esigenze funzionali: nei climi più caldi e con poche precipitazioni sono storicamente presenti edifici con coperture piane, mentre, ad esempio, in montagna l’edificio tradizionale è caratterizzato da coperture molto inclinate, in modo da consentire di ridurre il carico portato dalla neve.
Le nuove tecnologie e i materiali sempre più performanti consentono di superare i limiti che l’ambiente naturale impone e che, nel corso dei secoli, hanno definito e plasmato le tecniche e le tipologie edilizie tradizionali, portando ad un fenomeno di globalizzazione dell’architettura. Ma l’attenzione, sempre più centrale, al tema della sostenibilità spinge verso un recupero del dialogo tra luogo e architettura, andando a ritrovare le soluzioni tecnologiche tradizionali, riducendo di conseguenza l’impatto ambientale del nuovo edificio.
Le caratteristiche di una copertura piana
La copertura piana è definita da specifiche norme UNI come una superficie orizzontale con inclinazione minore di 5°, pendenza sufficiente allo smaltimento dell’acqua.
Le coperture piane si differenziano in:
- praticabili, dove è possibile l'accesso e il transito anche con attrezzature portatili senza predisposizione di particolari misure di sicurezza in quanto non sussistono pericoli di cadute;
- non praticabili, dove non è possibile l'accesso e il transito di persone senza la predisposizione di misure di sicurezza contro il pericolo di cadute dall'alto.
Le coperture praticabili si configurano a loro volta in:
- terrazze, dove vengono solitamente installati impianti e macchine dedicate al riscaldamento e raffrescamento dell’edificio;
- tetti verdi, assimilabili ad un vero e proprio giardino, che assicura un elevato potere isolante;
- tetti carrabili, nel caso in cui sia necessario il transito di mezzi.
Relativamente alla stratigrafia del tetto e alla composizione dei suoi elementi, è possibile distinguere le coperture in tre tipologie:
- tetto caldo;
- tetto rovescio;
- tetto freddo.
Il tetto caldo, tipologia più diffusa, prevede il posizionamento della guaina impermeabilizzante come strato più esterno, a protezione del pannello isolante.
Il tetto rovescio è invece caratterizzato da un’inversione di ordine tra isolante e guaina impermeabilizzante, con quest’ultima che viene protetta dal pannello isolante, il quale rimane in questo caso esposto all’azione degli agenti atmosferici.
Il tetto freddo si realizza invece tramite l’accoppiamento di un pacchetto isolante e impermeabile ad una camera d’aria, in modo da garantire un elevato potere di isolamento termico oltre a minori fenomeni di infiltrazioni e problemi di umidità.
I prodotti ISOPAN per le coperture piane
Se fino a pochi anni fa la realizzazione di una copertura con un elevato livello di performance termico era possibile solo grazie all’impiego di tecniche tradizionali, come la muratura, attualmente la presenza sul mercato di pannelli sandwich isolanti altamente performanti, sia in termini di resistenza meccanica sia di potere isolante, consente di realizzare coperture piane anche tramite le più innovative tecniche costruttive a secco.
L’impegno e la costante ricerca di ISOPAN nel campo dei pannelli sandwich isolanti ha portato allo sviluppo di soluzioni specifiche per la realizzazione di coperture piane, come nel caso della famiglia di pannelli Isodeck PVSteel.
Particolarmente adatto per l’impiego in ambiti industriali e logistici, il pannello è costituito da due lamiere metalliche: quella esterna esterna, piana e preaccoppiata con film in PVC o TPO, e quella interna, caratterizzata da una sagomatura con un profilo grecato rivolto verso il basso.
I due supporti metallici assicurano una grande resistenza meccanica, mentre il manto preaccoppiato direttamente in fase di produzione garantisce un'elevata capacità impermeabilizzante, ottima resistenza ai raggi U.V. e rapidità di posa.
Il potere isolante è invece garantito dal core del pannello sandwich costituito da lana minerale, per il modello Isodeck PVSteel MW, o da schiuma poliuretanica, per il modello Isodeck PVSteel PU.
Per quanto riguarda la messa in opera della copertura, una volta assemblati i pannelli, tramite gli incastri maschio/femmina, si procede con la posa della fascia di pontage: tramite termosaldatura ad aria calda, effettuata per mezzo di un macchinario automatizzato o manualmente, viene applicata una striscia di materiale sintetico che consente di impermeabilizzare il giunto tra i pannelli ed evitare fenomeni di infiltrazione di acqua.
Infine, è necessario sottolineare la possibilità di installare accessori, come ad esempio sistemi fotovoltaici.