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Linea vita è obbligatoria per il fotovoltaico?

Efficientamento Energetico

Linea vita è obbligatoria per il fotovoltaico?

Le linea vita è un dispositivo di ancoraggio posto sulla copertura di un edificio con il fine di migliorare la sicurezza degli operatori che svolgono lavori in quota. Principalmente è formata da un cavo rigido su cui gli operatori possono agganciarsi tramite imbracatura e gli altri DPI (dispositivi di protezione individuale). Con la linea vita gli operatori possono svolgere le loro mansioni su tutta la superficie della copertura in totale sicurezza.

Definizione dei dispositivi di ancoraggio

A seconda del tipo di lavoro da svolgere e della conformità della copertura, la normativa UNI 11578:2015 descrive tre tipologie di dispositivi di ancoraggio destinati all’installazione permanente progettati esclusivamente per l'utilizzo coi dispostivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto:

  • Dispositivo di ancoraggio di tipo A: un ancoraggio puntuale con uno o più punti di ancoraggio non scorrevoli
  • Dispositivo di ancoraggio di tipo C: un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio flessibile che devia dall’orizzontale di non più di 15°
  • Dispositivo di ancoraggio di tipo D: un ancoraggio lineare che utilizza una linea di ancoraggio rigida con un’inclinazione non superiore a 15°

Quando è obbligatoria la linea vita sui tetti

Le leggi europee UNI EN 795:2012 e UNI 11578:2015 sono le normative di riferimento che indicano i requisiti e i metodi di prova dei dispositivi di ancoraggio anticaduta.

In Italia a disciplinare la materia è il D.L. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul luogo di lavoro), in base al quale l’installazione della linea vita diventa obbligatoria quando la copertura diventa un vero e proprio “luogo di lavoro”. Questo può succedere quando vengono eseguiti interventi di bonifica, installazione o manutenzione di impianti fotovoltaici / solare termico / di condizionamento, interventi su antenne e parabole e in tanti altri casi.
È inoltre obbligatorio installare la line vitain occasione della costruzione o della ristrutturazione di edifici, ove si svolgono lavori oltre i 2 metri di altezza rispetto a un piano stabile.

L’Art. 111 del decreto definisce gli obblighi del datore di lavoro, il quale ha l’obbligo di:

  • scegliere le attrezzature da lavoro più idonee al tipo di situazione, al fine di garantire un’adeguata sicurezza al lavoro;
  • individuare il sistema di accesso alle coperture in base al dislivello, frequenza di circolazione e durata del lavoro;
  • individuare tutte le misure che possano minimizzare i rischi di salute per gli operatori tramite, se necessario, i sistemi di protezione anticaduta con certificato di idoneità alla resistenza;
  • adottare misure di sicurezza alternative in caso di impossibilità di installazione di dispositivi di sicurezza collettivi o di una sua necessaria eliminazione temporanea. Si ricorda che a fine dei lavori il sistema di protezione collettivo deve essere ripristinato.

L’Art. 115 stabilisce quali siano i sistemi di protezione contro le cadute da alta quota. In questo tipo di interventi è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione conformi alle norme tecniche, quali:

  • assorbitori di energia;
  • connettori
  • dispositivi di ancoraggio;
  • cordini;
  • dispositivi retrattili;
  • guide o linee vita flessibili/rigide;
  • imbracature.

Non è necessario che essi siano presenti contemporaneamente. L’articolo inoltre, impone che “Il sistema di protezione deve essere assicurato, direttamente o mediante connettore lungo una guida o linea vita, a parti stabili delle opere fisse o provvisionali”.

L’Art. 116 invece obbliga i datori di lavori che impiegano sistemi di accesso mediante funi a fornire un’adeguata formazione riguardante:

  • l’apprendimento delle tecniche operative e dell’uso dei dispositivi necessari;
  • l’addestramento specifico;
  • l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, incluse le loro caratteristiche tecniche, manutenzione, durata e conservazione;
  • gli elementi di primo soccorso;
  • i rischi e le misure di prevenzione e protezione;
  • le procedure di salvataggio.

In quali regioni vige l’obbligo della Linea Vita?

Per garantire l'incolumità dei lavoratori durante i lavori in quota molte regioni italiane hanno reso obbligatorio l'installazione delle linee vita. Ad oggi le regioni che hanno legiferato in merito e promulgato una propria normativa sono: 

  • Emilia Romagna
    - Deliberazione Assemblea Legislativa del 17 dicembre 2013, n. 149
    - Legge Regionale del 18 luglio 2014, n. 17 – Art. 47
    - Deliberazione della Giunta Regionale del 15 giugno 2015, n. 699
  • Friuli Venezia Giulia
    - Legge Regionale del 16 ottobre 2015, n. 24
  • Liguria
    - Legge Regionale del 17 dicembre 2012 , n. 43

    - Modifiche e integrazioni alla Legge Regionale del 15 febbraio 2010, n. 5
  • Lombardia
    - Decreto Regione Lombardia del 14/01/2009, n. 119

    - Circolare Regionale del 23/01/2004, n. 4
  • Marche
    - Legge Regionale del 22 aprile 2014, n. 7
  • Piemonte
    - Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 23 maggio 2016, n. 6/R
  • Sicilia
    - Assessorato della salute – Circolare 23 luglio 2013, n. 1304

    - Indicazioni per l’applicazione del Decreto dell’Assessorato regionale della salute del 5 settembre 2012
    - Assessorato della salute – Decreto del 5 settembre 2012, n. 1754
  • Toscana
    - Legge Regionale del 10 novembre 2014, n. 65

    - Decreto del Presidente della Giunta regionale del 18 dicembre 2013, n. 75/R
    - Legge Regionale del 23 dicembre 2003, n. 64
  • Provincia Autonoma di Trento
    - P.A. Trento – Decreto del Presidente della Provincia 25 febbraio 2008, n. 7-114/- Leg.

    - P.A. Trento – Legge Provinciale 9 febbraio 2007, n. 3
  • Umbria
    - Regolamento Regionale del 5 dicembre 2014, n.5

    - Legge Regionale del 17 Settembre 2013, n.16
    - Regione Umbria – Deliberazione della Giunta Regionale del 28 ottobre 2011, n. 1284
  • Veneto
    - Legge Regionale del 16 marzo 2015, n. 4 (BUR n. 27/2015)
    - Deliberazione della Giunta Regionale del 31 gennaio 2012, n. 97
    - ALLEGATO A alla Dgr n. 97 del 31 gennaio 2012
    - ALLEGATO B alla Dgr n. 97 del 31 gennaio 2012
    - Legge Regionale del 26 giugno 2008, n. 4
  • Campania
    - Legge Regionale del 27 febbraio 2007, n. 3 – “Disciplina dei Lavori Pubblici, dei Servizi e delle Forniture in Campania”

Sostanzialmente in queste regioni la normativa regionale impone l’obbligo della Linea Vita, ovvero di presentare un progetto di impianto anticaduta permanente, eseguito da un tecnico abilitato, per ritirare oneri abilitativi, quali concessione edilizia, SCIA.

In queste regioni, i progetti relativi agli interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici esistenti, nonché l’istallazione di impianti tecnologici in coperture (come gli impianti fotovoltaici e i solari termici) devono prevedere, nella documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denuncia d’inizio attività, idonee misure preventive e protettive che consentano l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza.

Installazione e manutenzione

Installare le linee vita è un processo che comprende diverse fasi e sostanzialmente vengono sempre richiesti:

  • planimetria dell’impianto anticaduta con riferimento agli accessi, le zone di transito, etc.
  • relazione descrittiva riportante le scelte progettuali, nonché la tipologia dei punti di ancoraggio scelti
  • relazione, redatta dal progettista strutturale, con il calcolo dei fissaggi e la verifica che la struttura in posto sia idonea a sopportare i carichi trasmessi dai componenti anticaduta in fase di utilizzo
  • schede tecniche/certificazioni dei componenti anticaduta, nonché le schede tecniche/certificazioni dei fissaggi utilizzati
  • dichiarazione di corretta messa in opera dei componenti di sicurezza, redatta dall’installatore, in relazione alle indicazioni del fornitore dei componenti anticaduta, dei fissaggi e delle norme di buona tecnica, nonché alle indicazioni del progettista strutturale
  • certificazione del produttore sulle caratteristiche dei materiali e dei componenti utilizzati

Una volta installata una linea vita permanente, essa deve essere ispezionata periodicamente o almeno ogni qual volta si debbano eseguire dei lavori in quota, quindi è necessario programmare anche un piano di manutenzione e verifica.

Nella maggior parte dei casi avere una linea vita, correttamente progettata e posata (plus di Manni Energy), è più utile di attuare tecniche di sicurezza temporanee ogni qual volta è necessario intervenire sull’impianto, ammortizzando così il costo della linea.

Manni Energy è in grado di supportare il cliente in tutte le fasi, dalla progettazione alla manutenzione, garantendo professionalità ed esperienza.

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Scritto da

Luca Tosi
Luca Tosi

Luca Tosi è Responsabile dell'Ufficio Commerciale, sviluppa le strategie commerciali di Manni Energy promuovendo processi virtuosi di transizione energetica rivolti alla soddisfazione del cliente.

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