Facendo una fotografia attuale della situazione italiana, esistono oggi ben 54 tra comunità energetiche e gruppi di autoconsumo, di cui almeno 17 CER ovvero comunità energetiche rinnovabili. Molte altre sono in fase di costituzione o sperimentazione.
A confermarlo, l’Osservatorio Enea sulle comunità energetiche (pubblicato a giugno 2023) che riporta una potenza complessiva installata di circa 1,5 MW.
In generale, le comunità energetiche stanno emergendo come una soluzione innovativa nel settore dell’energia, aprendo la strada a un futuro sostenibile. Queste nuove configurazioni, che si basano sulla condivisione dell'energia tra i partecipanti, offrono numerosi vantaggi ambientali, sociali ed economici.
Vediamo meglio come funzionano e come possono essere costituite.
Comunità energetiche: la rivoluzione dell’energia condivisa
Le comunità energetiche sono nuovi attori nel sistema elettrico europeo, nati con l'obiettivo di promuovere la transizione energetica verso una produzione più sostenibile. Secondo le normative, una comunità energetica è un soggetto giuridico che coinvolge imprese, persone fisiche o amministrazioni comunali, con l'obiettivo di creare benefici ambientali, economici o sociali attraverso la produzione di energia collettiva da fonti rinnovabili. In pratica, le comunità energetiche sono reti in cui i partecipanti condividono l'energia prodotta dai propri impianti.
Come funzionano le comunità energetiche?
Le comunità energetiche si basano su un'inversione di ruoli nel mercato, in cui i consumatori diventano produttori attivi di energia da fonti rinnovabili, noti come "prosumer". Questi prosumer partecipano alla produzione e distribuzione dell'energia attraverso l'installazione di impianti di produzione, come pannelli solari fotovoltaici. Una volta costituita una comunità energetica, i partecipanti installano contatori intelligenti per misurare i consumi e gli utilizzi di energia in tempo reale. L'energia prodotta e condivisa all'interno della comunità può essere utilizzata dai membri della comunità stessa, piuttosto che generare profitti finanziari.
Per costituire una comunità energetica, sono necessari alcuni requisiti fondamentali. Ecco i principali:
- Soggetto giuridico
La comunità energetica deve costituire un'entità legale che le permetta di operare come soggetto giuridico autonomo. Questa entità può essere un'associazione, una cooperativa o un'altra forma giuridica adeguata.
- Impianto di produzione di energia rinnovabile
La produzione di energia all'interno della CER deve provenire da fonti rinnovabili. Le tecnologie comuni utilizzate includono impianti fotovoltaici, ma vengono usati anche aerogeneratori e impianti di cogenerazione.
- Contatori intelligenti
Ogni partecipante alla comunità energetica deve installare degli smart meter per misurare i consumi e gli utilizzi di energia in tempo reale. Questo consente una gestione più accurata dell'energia prodotta e condivisa all'interno della comunità.
- Localizzazione dell'impianto
È importante individuare un'area adatta per l'installazione dell'impianto di produzione dell'energia rinnovabile. Solitamente, l'impianto viene collocato in prossimità dei consumatori, ad esempio sui tetti degli edifici o in aree comuni.
È consigliabile stabilire un contratto di diritto privato tra i membri della comunità energetica per regolare la ripartizione dei ricavi e delle responsabilità. Inoltre, è necessario definire una governance interna che stabilisca le regole e le procedure per il funzionamento della comunità energetica.
Incentivi e ruolo del GSE
L’incentivo a favore delle CER viene erogato dal GSE per ciascun kWh di energia elettrica condivisa per un periodo di 20 anni.
Gli incentivi definiti per ogni kWh di energia sono:
- una tariffa di 100 €/MWh per autoconsumo collettivo e di 110 €/MWh per le CER
- un corrispettivo unitario (di circa 9 €/MWh per l’anno 2023).
In Italia, entro fine 2023 sono attese nuove regole tecniche del GSE per l’accesso agli incentivi. A livello locale, invece, ogni Regione può emanare dei bandi per erogare incentivi per le comunità energetiche rinnovabili.
Per quanto riguarda il nuovo Decreto CER, l’incentivo in tariffa proposto riguarda tutto il territorio nazionale e può agevolare fino a 5 GW complessivi entro il 31 dicembre 2027.
I vantaggi delle comunità energetiche
La costituzione di comunità energetiche porta con sé una serie di vantaggi significativi. Si parla di benefici ambientali, legati alla diminuzione di emissioni di gas serra e di una maggiore efficienza energetica, benefici sociali, grazie al coinvolgimento e alla partecipazione attiva dei cittadini nella transizione energetica, e benefici economici, connessi alla riduzione dei costi energetici grazie all'autoconsumo e ai possibili incentivi derivanti. In generale, le comunità energetiche favoriscono lo sviluppo di modelli di generazione distribuita, che possono portare a una maggiore flessibilità e riduzione dei costi delle bollette energetiche.
Le comunità energetiche rappresentano una soluzione promettente per affrontare le sfide energetiche e ambientali attuali. Attraverso la condivisione dell'energia e la partecipazione attiva dei cittadini, queste comunità favoriscono una produzione più sostenibile e decentralizzata, promuovendo la transizione verso un futuro energetico più verde.
In questo senso, Manni Energy offre il suo supporto e i suoi servizi per accompagnare le imprese nel processo di transizione energetica e affiancarle nell’ottenimento di incentivi e contributi. Manni Energy si configura come un vero e proprio consulente energetico per aiutare le aziende a realizzare interventi di efficientamento energetico e carbon management.