La costante ricerca di innovazione da parte di Isopan alla luce del dibattito contemporaneo sul tema della prevenzione incendi nell’ottica di migliorare le qualità prestazionali dei propri prodotti, il loro impatto e la loro sostenibilità rispetto al ciclo produttivo, ha portato i pannelli ad un alto livello qualitativo tale da consentire all’utente finale la certezza di un prodotto dotato di ottime caratteristiche di resistenza e reazione al fuoco.
Definizione della classe di reazione al fuoco
La normativa relativa alla prevenzione incendi, tema sempre più centrale in tutte le fasi progettuali, traccia una linea ben definita in merito alla classificazione dei prodotti e degli elementi di costruzione e delle loro caratteristiche fisiche, relativamente a:
- reazione al fuoco
- resistenza al fuoco
Se la resistenza al fuoco è da intendersi come il tempo massimo entro il quale il materiale o il prodotto assicura una resistenza a livello di stabilità, tenuta e isolamento (da 15 minuti a 360 minuti), la reazione al fuoco indica invece il comportamento del materiale o del prodotto nel momento in cui viene a diretto contatto con una fonte di calore.
L’impiego di materiali certificati nel campo delle costruzioni a secco si pone quindi l’obiettivo di rallentare la velocità di propagazione dell’incendio, consentendo agli occupanti dell'edificio un’evacuazione in sicurezza.
È tuttavia necessario effettuare una prima distinzione tra i prodotti dotati di marcatura CE e non. Per i prodotti sprovvisti di tale marcatura la reazione al fuoco è valutata dal Decreto Ministeriale 26 giugno 1984, il quale divide i materiali in classi dalla 0 alla 4.
Per i materiali dotati di marcatura CE è invece la norma UNI EN 13501-1, "Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 1: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco" a definire le classi di reazione al fuoco, basandosi su una serie di appositi e specifici test che valutano:
- il grado di reazione al fuoco in base a velocità di propagazione della fiamma, tempo di spegnimento, zona danneggiata e presenza di gocciolamento, identificata nella certificazione con una lettera che va dalla F (per i prodotti più facilmente soggetti a combustione) alla A2 e A1 (per i prodotti incombustibili);
- produzione di fumo, identificata dalla lettera s insieme ad un numero, da 1 a 3 (più basso è minore fumo viene prodotto);
- presenza di fenomeni di gocciolamento, identificata dalla lettera d insieme ad un numero, da 0 a 2 (più basso è minore è il fenomeno di percolamento).
I pannelli sandwich Isopan nel campo delle costruzioni a secco
La possibilità di impiegare elementi costruttivi prefabbricati consente di avere un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi, tenere sotto controllo i costi, minimizzare la produzione di rifiuti e facilitare la fase di dismissione a fine vita.
I pannelli sandwich in questo scenario ricoprono un ruolo sempre più di primo piano e non sono più destinati al solo ambito commerciale e industriale, ma sono sempre più presenti anche nel campo civile e ospedaliero.
Alle loro ottima capacità di isolamento termico e di facilità di installazione, si aggiunge anche la prestazione di reazione al fuoco, configurandosi come strumenti efficaci di protezione passiva contro il fuoco.
Essendo utilizzabili sia per l’involucro, inteso come pareti perimetrali e copertura, sia per le pareti interne, risulta molto più semplice raggiungere le prestazioni richieste a seconda delle necessità del progetto, e la vasta gamma di pannelli Isopan consente di rispondere a tali esigenze con prodotti specifici, adatti a qualsiasi esigenza. Sono disponibili infatti pannelli per la realizzazione di:
- coperture piane e in pendenza (per edifici industriali, commerciali e civili), con i pannelli Isodeck PVSteel, Isocop e Isodomus;
- tamponamenti esterni ed interni, con i pannelli Isofire Wall e Isoclass;
- celle frigo, come i pannelli Isofrozen e Isofrigo;
- box, come i pannelli Isopiano e Isorighe.
Classe di reazione al fuoco dei pannelli Isopan
La costante ricerca di innovazione di Isopan, nell’ottica di un costante miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, ha portato i prodotti ad un elevato livello di qualità attestato dai più diffusi sistemi di certificazione.
Relativamente alla classe di reazione al fuoco, le certificazioni disponibili per i pannelli coibentati Isopan testimoniano l’elevato livello qualitativo e prestazionale dei prodotti.
Per quanto riguarda le copertura il pannello Isodeck PVsteel risulta particolarmente adatto in quanto dotato di due supporti metallici che gli conferiscono un’elevata resistenza ai carichi, oltre che una notevole resistenza ai raggi U.V. e un’ottima capacità impermeabilizzante. Tale pannello è classificato come B s1 d0.
Il pannello Isocop è impiegato principalmente per la realizzazione di coperture di strutture industriali, commerciali e agro-zootecniche, oltre ad essere adatto anche per l’utilizzo come parete. L’alta resistenza ai carichi e la facilità di installazione rendono il prodotto ottimale sia per interventi di rifacimento della copertura, sia per nuove costruzioni. Relativamente alla reazione al fuoco il pannello è classificato come B s1 d0.
Dedicato esplicitamente all’edilizia civile, il pannello Isodomus consente di realizzare coperture di edifici che possano inserirsi armonicamente all’interno di contesti urbanizzati, con finiture a “finto coppo” (pannello Isodomus Classic) e “finta tegola” (pannello Isodomus). Il pannello è classificato B s2 d0.
A testimonianza della grande varietà di impiego dei prodotti Isopan, il pannello Isofrozen è impiegato per la realizzazione di celle frigo e sale di lavorazione, grazie alla possibilità di posa orizzontale e verticale, oltre che per utilizzi più tradizionali come tamponamenti e tramezzi interni di edifici prettamente industriali.
A differenza di altri pannelli coibentati, il pannello Isofrozen è caratterizzato da diversi sistemi di giunto (a secco, con guarnizione termoespandente o con sigillante tixotropico) ed elevati spessori, che consentono di raggiungere elevate prestazioni del sistema a seconda delle necessità, come ad esempio nella cosiddetta “cold chain”. Il pannello è classificato B s1 d0.