Il decreto per il Bando Parco Agrisolare è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale: la misura prevede finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di impianti solari, con un fondo complessivo di 1 miliardo di euro, destinato agli interventi su edifici a uso produttivo in ambito agricolo, zootecnico e agroindustriale.
Ecco le opportunità, i vantaggi e i criteri per ottenere il finanziamento per gli impianti fotovoltaici.
Bando Parco Agrisolare 2023: cos’è e come funziona
Il bando Parco Agrisolare 2023 destina parte dei fondi del PNRR per la realizzazione di impianti fotovoltaici posti sugli edifici.
Rispetto al bando pubblicato nel 2022, quest’anno la misura introduce due importanti novità:
- il raddoppio della potenza di picco massima installabile, che passa da 500 a 1000 kWp
- il raddoppio della spesa massima ammissibile per i sistemi di accumulo e di ricarica per veicoli elettrici, che passa da 50 mila a 100 mila euro.
Quali incentivi per le imprese e chi può ottenerli
Il contributo a fondo perduto sarà erogato secondo differenti condizioni, in base alla tipologia di impresa e di intervento eseguito:
- per le imprese agricole attive nella produzione primaria sono previsti contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese, con vincolo di autoconsumo (anche condiviso); senza vincolo di autoconsumo il contributo scende invece al 30%. È previsto un aumento per le piccole imprese del 10% e per le medie imprese del 20%.
- per le imprese operanti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli è previsto un contributo a fondo perduto fino all’80%, senza vincolo di autoconsumo;
- per le imprese dell’agroindustria (trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli) è previsto un contributo a fondo perduto pari al 30%, senza vincolo di autoconsumo. Anche in questo caso è previsto un aumento per le piccole e medie imprese, rispettivamente, del 10% e del 20%.
Per “vincolo di autoconsumo” si intende una produzione destinata a coprire il proprio fabbisogno energetico: ciò significa che la capacità produttiva annua non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell'azienda agricola, compreso quello familiare.
La vendita di energia nella rete è consentita, ma nel rispetto del vincolo sopra indicato.
Per “autoconsumo condiviso” si intende, invece, una produzione aggregata da parte di più aziende agricole di produzione primaria. In questo caso, la produzione media annua deve poter coprire il fabbisogno di tutte le aziende beneficiarie.
Gli interventi previsti
I finanziamenti possono essere utilizzati per la realizzazione di specifici interventi:
- installazione di impianti fotovoltaici realizzati con pannelli e componenti nuovi sulle coperture dei fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale (compresi quelli destinati all’attività agrituristica), con potenza compresa tra 6 kWp e 1000 kWp. Sono compresi l’acquisto e posa di moduli, inverter, software di gestione, fornitura e messa in opera dei materiali necessari, costi di connessione alla rete
- installazione di sistemi di accumulo elettrico
- colonnine di ricarica per i mezzi elettrici.
I fondi possono inoltre essere utilizzati per coprire i costi di rimozione e smaltimento di amianto, per l’isolamento termico dei tetti e per la realizzazione di un sistema di aerazione contestuale alla sostituzione del tetto.
I limiti di spesa
Rispetto al 2022, sono stati alzati i limiti di spesa per alcuni interventi, fissati ora a:
- 1.500 euro/kWp per i moduli fotovoltaici;
- ulteriori 1.000 euro/kWh fino a un massimo di 100.000 euro per i sistemi di accumulo
- 30.000 euro per le colonnine di ricarica dei mezzi elettrici;
- 700 euro/kWp di fotovoltaico installato per la rimozione e smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico e il sistema di aerazione del tetto.
Il costo può comprendere anche le spese di progettazione, di asseverazione o altre spese professionali necessarie per la realizzazione dell’intervento.
Gli interventi non agevolabili
Non sono invece agevolabili gli interventi connessi ad attività ad alto impatto ambientale, come:
- Utilizzo di combustibili fossili, compreso l’uso a valle;
- Sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento
- Discariche di rifiuti, inceneritori e impianti di trattamento meccanico biologico;
- Attività per le quali lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe essere dannoso per l’ambiente.
Termini e scadenze per ottenere i fondi per il fotovoltaico previsti dal PNRR
Al momento si attende la pubblicazione dei termini di presentazione delle domande: i contributi saranno erogati, fino a esaurimento, rispettando l’ordine cronologico di ricezione delle richieste.
Una volta presentata la domanda, i lavori dovranno essere avviati: il contributo verrà erogato al termine dell’intervento, in un’unica soluzione. A fronte di presentazione di garanzia fideiussoria da un istituto bancario o da imprese assicurative, è possibile ottenere un anticipo fino al 30% dell’importo.
Manni Energy affianca le aziende nell’ottenimento dei fondi per finanziare la realizzazione degli impianti fotovoltaici accompagnati anche da sistemi di accumulo, ricarica auto elettriche e interventi sulle coperture.
Cura l'iscrizione al bando occupandosi delle relazioni tecniche necessarie, analisi di fattibilità e dell'autoconsumo, oltre a una site visit per verificare da subito la migliore soluzione da presentare per ottenere il finanziamento massimo.
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