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Fortelia: l’innovazione della geometria

Pannello sandwich

Prestazioni superiori usando sempre meno materiale: Fortelia

7 giu, 2023

“Less is more” Ludwig Mies Van der Rohe

L’assunto di uno dei più grandi Maestri del Movimento Moderno ci fa riflettere su come l’acciaio sia, da sempre, un materiale in grado di fornire straordinarie prestazioni a fronte di un uso ridotto di materia (quando ben progettato ovviamente).

Se guardiamo ad altri grandi Maestri come Jean Prouvè o Richard Buckminster Fuller ecco che la frase potrebbe anche essere rivista come “More with less” nel senso di poter ottenere prestazioni superiori usando sempre meno materiale attraverso conformazioni geometriche (a freddo) di coil sottili. Questo è il caso sia dei profili formati a freddo che della sagomatura delle lamiere per pannelli sandwich.

Ed è proprio da questa raffinata eredità tecno-architettonica che deriva l’innovazione di Fortelia. Del resto lo stesso slogan “shaped to outperform” ci svela subito come l’innovazione prestazionale si nasconda nella creatività presente nelle sagomature e nelle modificazioni geometriche del profilo (brevettate).

Dal punto di vista della sostenibilità (anche economica) si tratta di ridurre del 25% lo spessore del rivestimento metallico (senza perdita prestazionale) a fronte di un aumento del 50% di capacità portante rispetto a sandwich tradizionali. La strategia innovativa, che riguarda pannelli per coperture inclinate, piane o facciate, si basa su tre principi: versatilità, resistenza e flessibilità.

La nuova geometria della profilatura consente di ottenere un’elevata rigidezza e la saturazione del profilo di lamiera riduce i ponti termici nelle giunzioni tra pannelli, che ottengono così una più elevata tenuta all’acqua e all’aria.

Ottenere pannelli monolitici in grado di coprire luci superiori consente anche di ridurre le sottostrutture e quindi risparmiare e utilizzare meno materiale.

Nella configurazione a tetto piano (anche con pacchetto a tetto verde estensivo tipo Daku) la grecatura resta verso l’interno dello spazio, mentre la superficie esterna è rivestita in PVC. Tra i pannelli vengono poi termo-incollate le strisce di pontage (sempre in PVC o TPO-Poliolefine se il manto è di questo tipo) a garanzia di impermeabilità e con finiture bianche o grigie in modo da conservare un albedo adatto ed essere cosi riflettenti rispetto ai raggi solari incidenti.

Nel caso di tetto verde estensivo (con l’aggiunta di un pacchetto tipo Daku), si nota un miglioramento della prestazione estiva oltre a un rallentamento dello shock idraulico di prima pioggia.

I tetti piani possono sfruttare le sagomature a coda di rondine all’intradosso per fissare accessori, agganci interni per pendinature a sostegno degli scarichi, controsoffitti, blindosbarre o sistemi sprinkler antincendio senza forare il sandwich.

Nel caso della facciata, il pannello Fortelia può essere posato sia in configurazione con grecatura orizzontale che verticale, consentendo l’ottimizzazione delle sottostrutture portanti secondarie e dando la possibilità di variazione estetica universale rispetto alla stratigrafia di facciata finale.

Per ottenere tutte queste innovazioni tecnologiche implementari (basate su osservazione e ottimizzazione degli standard già acquisiti) si sono scelti laminati metallici di prima qualità con garanzia a 40 anni che si aggiungono a innovazioni sia cromatiche che di finitura.

Per esempio “The Black” ha una raffinata goffratura geometrica (con effetto carbonio, molto tech) che genera una texture cangiante sotto la luce dal punto di vista estetico ma tecnicamente consente una migliore adesione della schiuma PIR-Leaf ed evita problemi di scorrimento e delaminazione. 

I dentelli anti scorrimento e le teste di grecatura sagomate a coda di rondine consentono una riduzione di spessore delle lamiere pari al 25% (sia per i sandwich poliuretanici che con lane minerali) a parità di resistenza termica.
Le analisi termiche sono state condotte al Politecnico di Milano mentre quelle strutturali sono state condotte all’Università di Trieste mostrando come sia virtuoso il processo di collaborazione tra atenei e industria, per un’innovazione reale e non teorica.

I colori finali possono essere sia metallizzati che a tinte materiche secondo una strategia customer oriented. Per le finiture superficiali, i colori, i moduli in lunghezza, larghezza e spessore vi è massima flessibilità in modo da dare al progettista la massima libertà espressiva e tecnologica.

Nelle facciate architettoniche “ready to use” Fortelia sia adatta a qualsiasi tessitura strutturale e modularità e può essere abbinata a una facciata ventilata (sorretta da staffe brevettate) conferendo all’involucro edilizio grande libertà e variazione estetica.

Per le coperture sono stati progettati degli accessori integrabili con Fortelia come lattonerie di chiusura di colmo, spigoli, profili per lucernari, evacuatori di fumo, canali coibentati o profili para neve. Grazie alla sagomatura a coda di rondine della testa del pannello, lo strato metallico non viene forato. Ciò vale anche per i pannelli fotovoltaici che sfruttano tale innovazione geometrica dove vengono innestati i profili di supporto. Le greche sottostanti consentono poi la ventilazione che migliora l’efficienza del pannello PV.

In conclusione Fortelia ci mostra come l’innovazione nel mondo dei prodotti da costruzione possa seguire un filone “darwinista”, evolutivo dove l’implementazione di alcune caratteristiche possa portare notevoli vantaggi sia al progettista che all’istallatore e alla stessa industria.

Perseguire prestazioni migliori ottimizzando e riducendo la materia prima (in questo caso l’acciaio dei paramenti esterni del pannello sandwich) attraverso una creativa innovazione geometrica è segno di vivacità industriale e anche di interpretazione contemporanea degli insegnamenti dei grandi Maestri dell’Architettura Moderna.

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Scritto da

Marco Imperadori
Marco Imperadori

Professore Ordinario di Produzione Edilizia, titolare della cattedra di Progettazione e Innovazione Tecnologica, delegato del Rettore per l’Estremo Oriente Politecnico di Milano. Membro della commissione sostenibilità di Fondazione Promozione acciaio. - (Fotografia di A. Avezzù)

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