L'efficienza energetica rimane un elemento centrale nella strategia italiana per affrontare la transizione ecologica e rispettare gli obiettivi climatici globali.
Il 2025 si profila come un anno di cambiamento per il settore, con nuove normative, opportunità di finanziamento e innovazioni tecnologiche che influenzeranno il mercato.
Tra i protagonisti di questo cambiamento spicca il Piano Transizione 5.0, che mira a incentivare investimenti in progetti di innovazione finalizzati a migliorare la sostenibilità dei processi produttivi.
Il contesto normativo: target ambiziosi
L’Unione Europea ha fissato obiettivi stringenti per il 2030, che richiedono all’Italia un’accelerazione verso l’efficienza energetica. Tra i principali obiettivi troviamo:
- Riduzione del 16% dei consumi di energia primaria negli edifici residenziali rispetto al 2020.
- Riqualificazione del 43% degli edifici in classe energetica G, con un fabbisogno stimato tra 93 e 103 miliardi di euro.
- Adozione delle direttive EPBD IV e EED, che stabiliscono requisiti minimi di prestazione energetica per edifici nuovi e ristrutturati.
Questi target pongono l’Italia di fronte a una sfida significativa, resa più complessa dall’uscita di scena del Superbonus e dalla riduzione di altri incentivi fiscali.
Piano Transizione 5.0: un pilastro per l’innovazione
Il Piano Transizione 5.0, introdotto dal Decreto Legge 2 marzo 2024 di attuazione del PNRR e seguito dalla pubblicazione del relativo decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale il 6 agosto 2024, rappresenta una delle principali novità per il 2025.
Questo decreto, che attua il DL 19/2024 dà ufficialmente il via al Piano Transizione 5.0, si inserisce all’interno della Missione 7 del PNRR (REPowerEU) e mira a incentivare l’adozione di tecnologie hardware e software per migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità nei processi produttivi.
Le principali caratteristiche del decreto:
- Crediti d’imposta modulati:
- Risparmi energetici tra il 3% e il 6% del sito o tra il 5% e il 10% del singolo processo: credito del 35%.
- Risparmi energetici tra il 6% e il 10% del sito o tra il 10% e il 15% del singolo processo: credito del 40%.
- Risparmi energetici superiori al 10% del sito del 15% del singolo processo: credito del 45%.
- Fondi stanziati: 6,27 miliardi di euro suddivisi tra beni strumentali, autoproduzione energetica e formazione.
- Obbligo di riduzione dei consumi: I progetti devono dimostrare un risparmio minimo del 3% per la struttura produttiva o del 5% per i processi coinvolti.
- Scadenze stringenti: I beni devono essere acquistati e installati entro il 2025.
Il Decreto Transizione 5.0 mira a stimolare investimenti soprattutto nel settore industriale, promuovendo l’adozione di tecnologie digitali, sistemi di gestione energetica avanzati e soluzioni per l’autoproduzione di energia. Questo approccio rafforza il legame tra innovazione tecnologica e sostenibilità, favorendo una transizione che sia non solo ecologica ma anche digitale.
Il mercato post-Superbonus
Con la fine del Superbonus, il mercato italiano dell’efficienza energetica deve riorganizzarsi. Nel triennio 2021-2023, questo incentivo ha catalizzato investimenti per oltre 100 miliardi di euro, ma il 2025 vedrà una riduzione significativa di supporti come Ecobonus e Bonus Casa.
La necessità di strumenti fiscali e finanziari stabili diventa quindi cruciale. Si auspica l’introduzione di nuovi incentivi strutturati e duraturi, capaci di sostenere interventi di lungo termine senza creare fluttuazioni improvvise nel mercato.
Il Decreto Transizione 5.0 potrebbe offrire una risposta parziale a questa esigenza, ma sarà necessario affiancarlo con misure strutturali per sostenere anche il comparto residenziale e terziario.
Industria e terziario: opportunità di crescita e sfide da affrontare nel 2025
Nel 2025, il settore industriale italiano dovrebbe consolidare il trend positivo degli investimenti in efficienza energetica registrato negli anni precedenti, grazie agli incentivi del Decreto Transizione 5.0.
Secondo l'Energy Efficiency Report 2024 del Politecnico di Milano, nel 2023 gli investimenti si erano attestati tra 2,4 e 2,9 miliardi di euro, segnando un incremento del 20% rispetto al 2022.
La spesa si era concentrata prevalentemente su tecnologie hardware, come fotovoltaico e cogenerazione, che da sole rappresentavano quasi il 60% degli interventi effettuati.
Il settore il terziario rimane un segmento strategico, con un peso del 30% sugli investimenti totali del mercato. Interventi mirati all’ammodernamento degli edifici commerciali e all’adozione di tecnologie avanzate saranno cruciali per raggiungere i target climatici.
Tuttavia, permangono alcune criticità che potrebbero rallentare ulteriori progressi. I dati evidenziano che circa il 45% delle aziende italiane non ha effettuato investimenti significativi in efficienza energetica. Le principali barriere restano:
- Incertezza normativa, che ostacola la pianificazione di interventi strutturali e di lungo termine.
- Tempi di ritorno lunghi, che scoraggiano soprattutto le piccole e medie imprese.
- Difficoltà di accesso al credito, che penalizzano le aziende con minore capacità finanziaria.
Cosa cambierà nel 2025
Il 2025 si preannuncia come un anno decisivo per il mercato dell’efficienza energetica in Italia, caratterizzato da trasformazioni significative e opportunità senza precedenti. Tra le principali previsioni per l’anno spiccano:
- Maggiore adozione di tecnologie digitali, sostenuta dagli incentivi previsti dal Decreto Transizione 5.0.
- Incentivi più mirati per sostenere interventi nel settore residenziale e terziario, colmando il vuoto lasciato dalla fine del Superbonus.
- Accelerazione normativa, con l’Italia chiamata a recepire e attuare le direttive europee sull’efficienza energetica.
- Collaborazione tra pubblico e privato, essenziale per massimizzare l’impatto degli interventi e garantire l’accesso a risorse e competenze.
La digitalizzazione rappresenterà un pilastro fondamentale per il 2025. Tecnologie come il Building Automation and Control Systems (BACS), l’IoT e l’intelligenza artificiale saranno essenziali per monitorare e ottimizzare i consumi energetici.
Inoltre, queste soluzioni si integrano perfettamente con gli incentivi del Piano Transizione 5.0, promuovendo una maggiore adozione di strumenti di gestione avanzata nelle aziende italiane.
Tuttavia, per affrontare con successo le sfide del 2025, sarà necessario adottare una visione strategica a lungo termine. Elementi chiave includono:
- Stabilità normativa, per dare sicurezza agli operatori del mercato.
- Rafforzare la collaborazione tra imprese e istituzioni, per creare un ecosistema favorevole agli investimenti.
- Accesso al credito per la PMI e la promozione di modelli finanziari innovativi, come i contratti di rendimento energetico (EPC), che consentono alle aziende di ripagare gli interventi attraverso i risparmi generati.
- Sfruttare gli incentivi del Piano Transizione 5.0, che offre crediti d’imposta mirati per l’adozione di tecnologie hardware e software avanzate.
- Integrazione crescente tra tecnologie digitali e sostenibilità, per massimizzare l’impatto positivo degli interventi.
Il futuro dell’efficienza energetica dipenderà dalla capacità dell’Italia di cogliere queste opportunità e tradurle in azioni concrete. Il 2025 sarà l’anno in cui tecnologia, normative e collaborazione strategica dovranno convergere per accelerare la transizione energetica del Paese e contribuire in modo significativo agli obiettivi di sostenibilità globali.
Manni Energy realizza e gestisce impianti di energia rinnovabile e accompagna le aziende durante il processo di gestione dell’energia ed efficientamento dei consumi: dall’analisi, alla progettazione degli interventi, al monitoraggio delle prestazioni ottenute.