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Il valore degli ESG

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Il valore degli ESG

L’assunzione e il rispetto dei criteri ESG diventa un criterio sempre più seguito dalle aziende che fanno attenzione agli aspetti ambientali, sociali e di governance. I benefici economici motivano in parte questa scelta, ma c’è molto di più come spiega il caso che riguarda Manni Group

Perché i criteri ESG sono importanti per un’azienda? 

La risposta potrebbe essere: per integrare nella politica societaria aspetti inerenti all’attenzione verso l’ambiente, le questioni sociali e il rispetto nei confronti dei diritti dei propri dipendenti, dei fornitori, delle aziende partner, dei propri clienti. Ma questo non basta a giustificare perché sempre più aziende stiano prendendo in considerazione la volontà di seguire i dettami ESG. Un primo motivo valido è perché ha effetti importanti a livello economico. 

Secondo quanto emerso da un report di Moore Global, le aziende che hanno adottato principi ESG hanno goduto di ricavi più elevati, di una maggiore crescita degli utili e di un migliore accesso ai finanziamenti. Le aziende che danno priorità ai fattori ESG hanno registrato un aumento dei ricavi del 9,7% rispetto al solo 4,5% di quelle che non hanno prestato loro la necessaria attenzione. Le aziende focalizzate sui fattori ESG hanno inoltre ottenuto una crescita media dei ricavi di 2100 miliardi di dollari negli Stati Uniti e 930,5 miliardi di dollari in Europa. Non solo: le aziende che danno priorità ai criteri ESG hanno registrato un notevole aumento medio dei profitti del 9,1%.

Ma i benefici per le aziende generati dal puntare su valori ambientali, sociali e di governance sono molteplici: dal miglioramento della percezione dell’azienda da parte di chi ne fa parte e delle realtà con cui si rapporta alla rispondenza ai sempre più stringenti e ambiziosi obiettivi posti dall’Unione Europea in chiave energia e clima.

Le realtà che hanno cominciato a intraprendere un percorso ESG possono essere validi esempi di quanto possa essere vantaggioso e giovevole. 

ESG: cosa sono

ESG è l’acronimo di Environment, Social and Governance e, come definisce Gartner, si riferisce a un insieme di criteri di valutazione delle prestazioni aziendali che valutano la robustezza dei meccanismi di governance di un'azienda e la sua capacità di gestire efficacemente i propri impatti ambientali e sociali. Esempi di dati ESG comprendono la quantificazione delle emissioni di CO2 di un’azienda, del consumo di acqua o delle violazioni della privacy dei clienti. 

 “Gli investitori istituzionali, le borse valori e i consigli di amministrazione utilizzano sempre più informazioni sulla sostenibilità e sulla responsabilità sociale per esplorare la relazione tra la gestione dei fattori di rischio ESG da parte di un’azienda e la sua performance aziendale”.

Le imprese, gli adempimenti ESG e la direttiva CSRD

Adempiere i criteri ESG diventa sempre più importante non solo nei confronti di una migliore percezione della azione imprenditoriale, ma anche per adempiere a normative stringenti. Una di queste è la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), sulla informativa sulla sostenibilità aziendale, divenuta effettiva da gennaio 2024. 

È una direttiva che interessa per ora le aziende con più di 500 dipendenti o con un fatturato superiore a 40 milioni di euro tenute a segnalare il proprio impatto ambientale, sociale e di governance, in linea con la stessa. Nel prossimo futuro riguarderà sempre più imprese. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2025 toccherà alle aziende con più di 250 dipendenti, l’anno successivo alle Pmi quotate, mentre nel 2028 riguarderà le filiali di gruppi non UE. Già oggi si stima che circa 50mila imprese siano interessate dalle nuove norme, rispetto alle attuali 11.700.

Sempre a partire dall’anno in corso la Commissione Europea ha adottato gli standard europei di informativa sulla sostenibilità (ESRS) che dovranno essere utilizzati da tutte le imprese soggette alla CSRD. Essi coprono l’intera gamma di questioni ambientali, sociali e di governance, compresi il cambiamento climatico, la biodiversità e i diritti umani. Forniscono, inoltre, informazioni agli investitori per comprendere l’impatto sulla sostenibilità delle società in cui investono.

ESG: cosa fa Manni Group 

Come detto all’inizio, sono proprio le imprese che hanno cominciato un percorso collegato ai criteri ambientali, sociali e di governance i migliori esempi per chi intende comprendere meglio quali benefici comporta essere ESG compliant

Ecco cosa sta facendo Manni Group, gruppo da 1 miliardo di euro di fatturato aggregato, di cui fa parte Manni Energy.

Come riporta il report, i valori che collegano l’azienda alle finalità ESG sono rilevanti:

Nel mondo in cui viviamo, l'integrità e la sostenibilità della catena di fornitura non sono solo parole d'ordine, sono il cuore pulsante del nostro impegno e della missione del Gruppo di cui facciamo parte. Con oltre 1.000 fornitori direttamente collegati alle attività di Manni Group, la responsabilità è immensa”.

Come rende tangibile il proprio impegno? È la stessa realtà a spiegarlo con dati:

“Il 53% delle nostre forniture arriva da paesi in cui operiamo direttamente, garantendo un controllo e un'impronta di qualità. E oltre l'80% dei nostri prodotti e servizi core sono acquistati all'interno dell'Unione Europea, dove la salute, la sicurezza e i diritti umani sono protetti e rispettati”.

Riconosciuto come leader della sostenibilità 2023 dal Sole 24 Ore e da Statista, viene definito da clienti e partner, “un Gruppo dal cuore sostenibile”. 

La definizione è motivata dall’attenzione della realtà per la realizzazione di piani e programmi con decisa focalizzazione agli impatti ESG. 

Come ha spiegato il Ceo di Manni Group, Enrico Frizzera:

Abbiamo ampliato il nostro piano di riduzione delle emissioni, ma siamo andati anche al cuore della nostra attività industriale, cioè ad arricchire i nostri prodotti, sistemi e servizi di elementi impattanti in temi di sostenibilità. La sicurezza e il benessere delle costruzioni, l’attenzione all’ambiente e alla circolarità, gli investimenti in educazione ad un costruire sostenibile sono il focus delle attività di R&D e delle proposte di mercato. La Vision del Gruppo si è arricchita di un nuovo driver nella realizzazione dello sviluppo: la Partnership, che affianca l’Internazionalizzazione, la Sostenibilità e la Ricerca e Sviluppo”.

Il presidente del Gruppo, Francesco Manni, per parte sua ha rilevato che, malgrado il contesto geopolitico non facile imponga forte attenzione, l’azione della società proseguirà ponendo grande attenzione ai piani di Ricerca e Sviluppo. Questo aspetto:

“ci rende fiduciosi di presentare a breve al mercato nuovi prodotti e nuovi servizi che aumenteranno la capacità dei nostri Clienti e Partner di innovare ed evolvere anche in termini di Sostenibilità”.

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Scritto da

Davide Manganotti
Davide Manganotti

Davide Manganotti è Direttore della Divisione Energy Transition di Manni Energy, che accompagna i clienti in percorsi virtuosi di decarbonizzazione attraverso progetti di efficienza energetica, energia rinnovabile e pianificazione strategica. Ingegnere per l’Ambiente e il Territorio con un MBA conseguito al Politecnico di Milano, ha maturato un’esperienza di 15 anni nel settore, occupandosi sia della parte tecnica, che di quella di sviluppo commerciale e di servizi.

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