Il comparto edilizio riveste un ruolo fondamentale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Non è un caso che siano stati stanziati corposi incentivi per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione edilizia.
La stima della spesa per investimenti in costruzioni ed opere di edilizia civile rappresenta il 32,6% di quella complessiva proveniente dalle risorse del Recovery and Resilience Fund.
La riqualificazione energetica degli immobili delle amministrazioni pubbliche è resa necessaria da obblighi normativi, esigenze di cassa e lotta al cambiamento climatico.
Esistono diversi fondi specifici, sia a livello statale che a livello regionale, destinati all’efficientamento energetico e al recupero del patrimonio edilizio.
Per sostenere tali obiettivi sono stati delineati bonus e superbonus rivolti soprattutto a interventi di ristrutturazione edilizia.
Questi interventi fanno parte della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR che intende migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico e assicurare una transizione ambientale equa e inclusiva.
Le novità introdotte dal testo del PNRR offrono molte opportunità di intervento nella Pubblica Amministrazione per una spinta notevole al settore edile, grazie anche alle semplificazioni burocratiche derivanti dalla digitalizzazione delle procedure amministrative.
Una visione d’insieme sul patrimonio italiano
L’Italia dispone di un patrimonio unico al mondo bensì molti siti/edifici sul territorio richiedano investimenti volti a migliorare capacità attrattiva, accessibilità e sicurezza.
Sono state individuate 6 macro-aree di interesse per gli interventi di edilizia rivolti alla Pubblica Amministrazione:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e ricerca;
- Inclusione e coesione;
- Salute.
Gli edifici della Pubblica Amministrazione sono oltre 13.000 e le principali voci di consumo riguardano: illuminazione, riscaldamento, ventilazione/condizionamento, macchinari da ufficio e impianti.
L’efficienza energetica nella PA rappresenta un elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2030 e al 2050.
Gli edifici pubblici costituiscono una parte non trascurabile dei consumi di energia a livello europeo e affrontare il tema dell’efficientamento del parco edilizio pubblico è essenziale.
Efficienza energetica e autoproduzione di energia da fonti rinnovabili sono, dunque, i principali interventi da attuare sul patrimonio immobiliare della PA.
Si tratta di strumenti indispensabili per assicurare i servizi ai cittadini e alle imprese che, al contempo, possono contribuire alla riduzione sia della spesa pubblica per l'energia che delle emissioni di CO2 per un miglioramento della qualità della vita.
Come intervenire sull'edilizia scolastica
Le carenze strutturali nell’offerta di servizi di educazione e istruzione primarie sono dovute anche alla necessità di nuove strutture o di rinnovamento di vecchie.
Per questo motivo una delle sei macro-aree di intervento individuate dal PNRR nell’ambito del recupero del patrimonio edilizio è dedicata all’edilizia scolastica.
La maggior parte del patrimonio scolastico si trova in condizioni manutentive non ottimali, in cui i livelli di inefficienza energetica e funzionale sono preoccupanti.
Dal punto di vista del fabbisogno energetico, l’edilizia scolastica si rivela nel complesso altamente energivora.
Gli obiettivi tracciati da Next Generation UE sono:
- miglioramento qualitativo degli edifici
- miglioramento energetico
- potenziamento della rete infrastrutturale a essi connessa.
Intervenendo sul 20% del patrimonio più energivoro, ad esempio adottando sistemi di coibentazione a cappotto delle pareti perimetrali, sarebbe possibile ridurre i consumi di oltre il 48%.
Dal punto di vista tecnico, una riqualificazione sostenibile tiene conto del comportamento energetico degli edifici e lavora per ottimizzarlo.
Per approfondire, ti consigliamo di prendere visione dei nostri webinar dedicati al tema delle costruzioni nella Pubblica Edilizia.
Tra gli interventi di efficientamento energetico, la realizzazione di un cappotto termico è tra i più funzionali per ridurre i consumi energetici e aumentare il comfort abitativo.
Il sistema di isolamento a cappotto è realizzato fissando uno strato di pannelli isolanti alla parete, poi completato con un intonaco di finitura e, eventualmente, con l’applicazione di rivestimenti speciali.
Sistemi e materiali super performanti servono a ridurre la dispersione termica in modo da ridurre anche il consumo di energia - e la conseguente produzione di CO2 - derivanti dalle attività di riscaldamento/raffreddamento.
L’apposizione di pannelli coibentati per la realizzazione di cappotti termici è sicuramente una soluzione progettuale valida che consentirebbe, se applicata a quel 20% del patrimonio più energivoro, di risparmiare il 13,1% sul totale dei consumi dell’intero patrimonio scolastico riducendo sensibilmente le emissioni di gas serra.
L’importanza strategica dell’edilizia sanitaria
Insieme a quella scolastica, anche l’edilizia sanitaria si colloca in una posizione critica nel panorama degli edifici pubblici italiani.
La gestione dell’emergenza da Covid-19 ha messo sotto pressione il sistema sanitario e le strutture fisiche che lo ospitano.
La cosiddetta edilizia ospedaliera è uno strumento essenziale per garantire non solo il numero utile di posti letto, ma anche la sicurezza dei pazienti che vengono curati. Pertanto le iniziative da intraprendere sono rivolte a:
- ristrutturare gli edifici esistenti
- creare nuove strutture sanitarie
- implementare le tecnologie necessarie per affrontare le emergenze future.
Una naturale necessità di riqualificazione delle strutture esistenti, oltre a portare vantaggi alla collettività, può fungere - data la dimensione del comparto - da sostegno e motore per l’economia nazionale.
L’edilizia sanitaria è da sempre una delle maggiori sfide per i progettisti che devono operare in un contesto estremamente delicato per le azioni che sono svolte all’interno degli edifici e per la protezione che deve essere garantita a soggetti fragili.
Nel panorama delle nuove strutture si colloca il modulo ospedaliero polifunzionale progettato da Manni.
Si tratta di una unità di terapia intensiva realizzata con una struttura portante modulare in acciaio che non necessita di fondazioni.
Tale struttura si adatta ai sistemi di rivestimento a secco: all’esterno pannelli sandwich isolanti, all’interno pareti con finitura a lastre.
Un sistema siffatto, lungi dall’essere un riadattamento di container da cantiere provvisori, assicura:
- Rapidità di installazione
- Flessibilità
- Durabilità nel tempo
- Facilità di montaggio
- Alte prestazioni termiche e acustiche.
Nonostante la soluzione sia molto veloce da installare, essa risponde in maniera rigida e puntale a tutte le normative e le caratteristiche di qualità e durabilità nel tempo richieste dalle strutture ospedaliere.
Diventa, di fatto, una risposta rapida e concreta in casi di emergenza, come quella legata al Covid-19.
Gli incentivi stanziati per l’edilizia pubblica sono davvero massicci e costituiscono una pietra miliare da cui ripartire. In particolare in Italia che dispone di un immenso e importante patrimonio.
La riqualificazione energetica del parco immobiliare pubblico rappresenta una delle leve più rilevanti per la riduzione delle emissioni nel Paese.
Puntare sull’utilizzo di sistemi e materiali efficienti è, evidentemente, la strategia vincente.