Alcuni incidenti passati alla storia, come l’incendio della Grenfell Tower di Londra o il più recente incendio della Torre dei Moro a Milano, hanno messo in evidenza quanto sia urgente e importante progettare e realizzare edifici sicuri. La sicurezza, lungi dall’essere un concetto astratto e generico, è definibile e raggiungibile attraverso criteri specifici e misurabili, definiti da normative europee e mondiali.
Nuovi materiali e tecnologie contribuiscono attivamente a raggiungere e mantenere parametri di sicurezza per gli edifici e protezione per gli occupanti.
Il contributo attivo della ricerca e sviluppo di nuovi sistemi e materiali rappresenta il cuore dell’evoluzione e del miglioramento della sicurezza in edilizia.
Lo sottolinea anche il Prof. Marco Imperadori, ordinario di Produzione Edilizia al Politecnico di Milano e coordinatore del progetto VeluxLab, la prima active house sperimentale italiana all’interno del Campus Bovisa.
Manni Group investe da sempre molte risorse nello sviluppo di materiali e tecnologie performanti che supportano i progettisti nella realizzazione di edifici sicuri.
Lo testimoniano anche le numerose certificazioni nazionali e internazionali, sinonimo di attenzione alla qualità e piena affidabilità.
Di seguito i contributi del Prof. Marco Imperadori per approfondire l’importanza della sicurezza degli edifici e il ruolo chiave delle nuove tecnologie.
L'aspetto della sicurezza nelle costruzioni - afferma il Prof. Imperadori - è fondamentale. Vitruvio aveva individuato tre concetti chiave per un edificio: utilitas, firmitas e venustas.
La firmitas rappresenta la statica della struttura e, in quanto tale, è importantissima. Le strutture a secco sono leggere ma elastiche quindi amplificano meno la sollecitazione sismica e possono essere molto più resistenti e sicure di strutture pesanti.
In caso di incendi, invece, la stratigrafia può fare la differenza nella difesa della struttura.
Da ultimo, un’ottimizzazione delle coperture assicura la tenuta all’acqua in caso di eventi meteorologici importanti come bombe d’acqua o venti forti.
In linea generale, quindi, la tecnologia a secco, la stratificazione come anche l'uso di pannelli sandwich ed elementi formati a freddo rappresentano ampiamente una garanzia rispetto alla sicurezza quando ben progettata.
Nel 99% dei casi gli incendi si sviluppano dall’interno e solo dopo si espandono all’esterno.
Per questo motivo è fondamentale tenere presente la stratigrafia dell’involucro interno e i rispettivi materiali. I pannelli sandwich rappresentano un'ottima soluzione in termini di resistenza e reazione al fuoco, specialmente se lo strato coibente è in PIR perché più adatto a resistere. In situazioni particolari (si pensi a sezionamenti antincendio) è opportuno usare pannelli sandwich con nucleo in lana minerale.
La tipologia di materiali e le tecnologie costruttive dipendono fortemente dalla destinazione d’uso di un edificio: progettare un ospedale è cosa ben diversa che progettare una casa o una scuola.
In generale, sottolinea il Prof. Imperadori, l'applicazione di un corretto Fire Safety Management è fondamentale fin dall'inizio. Progettare elementi costruttivi con pannelli sandwich implica avere coscienza della necessità di ricorso a tali procedure e all’analisi delle best practices, come anche dei regolamenti nazionali e internazionali coma la norma UNI EN 13501-1 che classifica prodotti ed elementi da costruzione in base alla reazione al fuoco.
Accanto ai sistemi di protezione attivi come i classici sprinkler, gas e squadre di intervento, si collocano i sistemi passivi ossia tutte le misure progettuali e i materiali atti a ridurre il più possibile il rischio incendio.
L' obiettivo primario è la veloce e sicura evacuazione degli occupanti insieme alla protezione delle squadre di intervento.
Come detto, gli incendi iniziano dall'interno dell'edificio e si possono poi sprigionare sulle facciate. Per tale motivo è importante una protezione passiva dell’involucro interno attraverso l’uso di materiali e tecnologie in grado di resistere al fuoco e proteggere per un certo tempo le strutture.
Ad esempio, alcuni rivestimenti come il solfato di calcio diidrato dei pannelli in cartongesso sono in grado di proteggere per un determinato lasso temporale le strutture dall'aggressione del fuoco, il tempo necessario ai Vigili del Fuoco per intervenire.
Allo stesso modo, i pannelli Isopan resistono al fuoco rispettando parametri di resistenza (stabilità strutturale), ermeticità (tenuta ai gas) e isolamento termico.
Questo a riprova del fatto che adeguate stratigrafie sono decisive per la protezione passiva degli edifici.
I pannelli sandwich, così come anche altri materiali, devono rispondere a due tipi di caratteristiche: reazione e resistenza al fuoco.
La reazione riguarda i pacchetti complessivi e indica il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto.
La resistenza al fuoco, invece, implica l’attitudine di una struttura o di un elemento di compartimentazione a conservare resistenza, ermeticità e isolamento.
La reazione al fuoco è regolamentata dalla normativa europea EN 13823 secondo la quale i materiali devono essere sottoposti al test SBI (Single Burning Item) che ci dice come i materiali contribuiscono all’incendio in termini di combustibilità:
A seguire si definisce la fumosità:
E per finire il gocciolamento:
I pannelli vengono quindi sottoposti a un test di aggressione al fuoco per verificare che reagiscano in modo appropriato secondo i tre parametri descritti (combustibilità, fumosità e gocciolamento).
Nel caso dei pannelli sandwich Isopan, la tecnologia LEAF ne incrementa ulteriormente le caratteristiche ignifughe al punto che al test SBI ottengono un sorprendente Bs1d0 (miglior prestazione europea per i sandwich poliuretanici).
La tecnologia LEAF si ottiene mediante l’uso di ritardanti di fiamma privi di alogenati, riducendo poi le dispersioni termiche del 20% grazie alla struttura microscopica degli alveoli rispetto a soluzioni di pari spessore.
Nella fattispecie, i pannelli Isopan che hanno ottenuto un Bs1d0 al test SBI, sono:
La risposta, dice il prof. Imperadori, è sì. I materiali possono sicuramente migliorare i sistemi di fissaggio, la tenuta e la sicurezza di un edificio in caso di disastri naturali. Tuttavia, è bene tenere a mente che non è possibile progettare un edificio completamente immune al Natural Hazard. Bisogna progettarlo o garantirlo attraverso una procedura assicurativa - tipo FM Approvals - e fare quindi un'analisi approfondita del rischio.
Alcuni tipi di hazard sono rimasti immutati, come sisma e vulcani che sono precisamente geolocalizzati. Per quanto riguarda frane, bombe d'acqua, vento, eventi siccitosi e incendi queste calamità sono notevolmente aumentate.
Grazie all’analisi dei dati è possibile stimare dove e come può esserci stato un aumento e dunque agire su questo dal punto di vista dell'analisi assicurativa.
I materiali, dal canto loro, contribuiscono efficacemente a ridurre i rischi ma eliminarli del tutto non è possibile. Sarebbe come chiedere, dopo le Torri Gemelle, di progettare tutti i grattacieli in modo che resistano allo schianto di un aereo.
La sicurezza di un edificio passa anche attraverso la sua sostenibilità. Next generation Eu, New European Bauhaus e i cambiamenti climatici ci chiedono di agire in modo sempre più deciso verso i temi della sostenibilità, del risparmio energetico e del minor impatto ambientale.
Il panorama delle certificazioni è oggi molto ricco. Il libro danese Sustainable Building Certifications scritto da 3XN Architects e GXN raccoglie tutte le certificazioni oggi presenti a livello globale.
Tra le più famose LEED, BREEAM, Protocollo Itaca, Active House.
Manni Group si impegna quotidianamente a studiare e realizzare soluzioni sostenibili e attente all’ambiente, in grado di migliorare l’efficienza energetica.
Ha ottenuto importanti certificazioni internazionali tra cui proprio LEED e BREEM e la marcatura FM Approved.
Il LEED è un sistema di certificazione volontario che promuove un approccio sostenibile orientato al:
Il BREEAM è una griglia di valutazione diffusa a livello internazionale che propone un approccio basato sulla stima di diversi fattori al fine di valutare il carico ambientale dell'edificio.
La marcatura FM Approved è una certificazione volontaria riconosciuta a livello globale ed ottenuta da Manni Group per i pannelli isolanti Isopan.
La procedura di approvazione cerca di limitare il numero di prove da effettuare testando le soluzioni più critiche, ad esempio:
In generale, la sostenibilità e la sicurezza rappresentano due facce della stessa medaglia e costituiscono una responsabilità appannaggio di ogni progettista. Materiali e sistemi costruttivi, come quelli proposti da Manni Group e certificati a livello mondiale, sono una risposta concreta alle sfide dell’architettura contemporanea.