Manni Group Magazine: tutto sul mondo delle costruzioni a secco

Architectural Talks | Manni Group incontra Patrick Luth di Snøhetta

Il protagonista di oggi, rispettivamente al ciclo di interviste condotto da Manni Group in occasione della nuova edizione della YACademy, è lo studio Snøhetta, con Patrick Luth, uno dei nomi d’eccellenza del mondo dell’architettura, attualmente direttore della sede austriaca. 

 

Cosa troverai in questo prezioso contenuto:

Patrick Luth ha contribuito a realizzare numerosi progetti architettonici internazionali, con l’obiettivo di esplicitare, in ciascuno di essi, il legame che sussiste tra l’architettura e il contesto in cui quest’ultima è inserita. 

Luth nel suo portfolio di progetti può vantare lavori prestigiosi e innovativi come:

Snøhetta è uno studio internazionale di architettura, architettura del paesaggio e design di interni con sede principale a Oslo, una minore a New York e altre sedi presenti nel mondo. Snøhetta, infatti, è uno degli studi di architettura e design più quotati in Europa.

Al centro della filosofia di Snøhetta vige una visione focalizzata sul benessere, che il contesto architettonico, unito alla naturale bellezza paesaggistica, può donare all’uomo. In particolare il lavoro del noto studio si concentra sulla relazione tra gli spazi abitati dell’uomo e quelli fisici e naturali.

Lo studio Snøhetta, da oltre 25 anni, lavora a livello internazionale su una serie di progetti pubblici, paesaggistici e culturali. La metodologia di lavoro inclusiva e i valori dell'interazione umana e della sostenibilità sociale, sono al centro del lavoro dello studio.

 

Ma perché è così importante la metodologia per lo studio Snøhetta?

La metodologia garantisce la creazione di una soluzione site-specific in grado di soddisfare le esigenze del cliente e dell'utente, per uno spazio pubblico coinvolgente e di successo. 

Proprio questo approccio metodologico ha permesso allo studio di vincere, negli anni, moltissimi premi e diventare un punto di riferimento nel panorama dell’architettura per i progetti più equilibrati tra natura, stile architettonico, creatività e originalità.

L’incontro con Patrick Luth è stato davvero molto interessante, colmo di spunti di riflessione per il mondo dell’Edilizia e per quello dell’architettura. 

Abbiamo avuto la fortuna di poter ascoltare con attenzione la filosofia e il modus operandi del noto architetto, restando affascinati dal suo carisma e della sua passione per il lavoro che abilmente svolge, ormai da tempo, a capo dello studio Snøhetta. 

Dall’intervista condotta, quello che abbiamo potuto comprendere dalle parole di Patrick Luth, è che l’architettura è intesa come un accento necessario per dare valore al contesto, laddove quest’ultimo è parte di un’esperienza per gli abitanti dell’edificio, collocato appunto in un paesaggio. 

Prima di addentrarci nell’intervista, vogliamo soffermarci un attimo su alcuni dettagli che concernono l’attività dello studio Snøhetta.

Tra gli innovativi e noti progetti architettonici che vanta lo studio ci sono: 

  1. Teatro dell'Opera di Oslo - Opera e balletto nazionale norvegese
  2. Il padiglione del Norwegian Wild Reindeer Center
  3. Under” – Il primo ristorante subacqueo d'Europa
  4. The Theodore Roosevelt Presidential Library Competition
  5. Powerhouse Brattørkaia – l'edificio, energeticamente positivo, più a nord del mondo
  6. Shanghai Grand Opera House
  7. Museo dei bambini di El Paso

Questi appena citati sono solo alcuni dei più conosciuti, ma visitando la sezione progetti del sito di Snøhetta, potrai scoprire tutti i progetti realizzati dallo Studio.

Lo studio Snøhetta è inoltre vincitore dei seguenti premi, tra quelli più recenti:

  • Il Cooper Hewitt National Design Award
  • Il Powerhouse Brattørkaia, nominata vincitrice della categoria Sostenibilità nell'Innovazione Fast Company 2020; 
  • Il Theodore Roosevelt Presidential Library Competition.

Tra i premi vinti, ce ne sono molti altri meno recenti, ma comunque prestigiosi che rendono lo studio di architettura Snøhetta, uno dei più apprezzati e rinomati d’Europa. 

Nei progetti realizzati dallo studio Snøhetta, si percepisce tutto l’amore per la connessione tra architettura e natura, ma soprattutto l’intento di realizzare edifici ben oltre le aspettative costruttive visibili.

Se vuoi scoprire di più su alcuni argomenti riguardanti l'edilizia, puoi accedere alla nostra area webinar:

 

Andiamo ora a scoprire i dettagli dell’intervista che Manni Group ha condotto con Patrick Luth. 

 

Manni Group: Come l'architettura del futuro si interseca con la costruzione offsite e l'impiego dell'acciaio?

Patrick Luth:  Una prima domanda complessa, ma cercherò di dare una risposta esaustiva.

Un ruolo fondamentale nel futuro dell’architettura probabilmente sarà ricoperto proprio dal concetto di prefabbricazione, laddove, appunto è strettamente necessario conoscere la provenienza dei materiali e il rispettivo utilizzo nel processo costruttivo.

A questo proposito la provenienza dei materiali deve essere: 

  • Trasparente
  • Calcolabile 
  • Scomponibile

Bisogna essere assolutamente trasparenti rispetto ai processi e ai materiali che vengono utilizzati. 

A questo proposito, l’utilizzo dell’acciaio nelle costruzioni è necessario considerarlo come una soluzione costruttiva smart. E quindi ciò combacia con una visione futura dell’architettura.

È anche una questione sicuramente economica che va presa in considerazione e, di conseguenza, è necessario valutarla soprattutto laddove le costruzioni in acciaio possono risultare maggiormente performanti ed avere, quindi, migliori risultati. 

Rispettivamente, invece, alla domanda sui vantaggi dell’edilizia Offsite, di sicuro apre delle prospettive molto interessanti nel mondo dell'architettura, lasciando largo spazio alla creatività degli architetti, che nei loro progetti potranno usare a proprio vantaggio la flessibilità che questo tipo di costruzioni permette di avere.

Manni Group: grazie Patrick, la tua è davvero un’interessantissima filosofia. Veniamo alla terza domanda.

Snøhetta è uno studio con una poetica decisamente contemporanea, che spinge spesso la progettazione ad elevati livelli di complessità: qual è stata la sfida tecnologia più significativa che hai dovuto affrontare?

Patrick Luth: Di sicuro posso dire che non è stato soltanto uno il progetto che per me ha rappresentato una sfida tecnologica. 

Una sfida che sicuramente ricordo con piacere è il progetto che abbiamo realizzato in Arabia Saudita, che ha una facciata di centinaia di chilometri di acciaio inossidabile tubolare, prefabbricato da 4 pollici, avvolto attorno a una forma organica, che tecnologicamente è stato uno sforzo enorme per lo studio Snøhetta.

Avevamo però molte possibilità di farcela per realizzare questo progetto, perché in ufficio c’erano risorse molto abili che si occupavano della geometria tridimensionale del progetto. Avevamo a nostra disposizione buoni consulenti e buone aziende, quindi siamo stati in grado di fornire risultati.

La tecnologia assume sicuramente un ruolo molto importante nell’architettura e dona enormi vantaggi al processo costruttivo, senza intralciare quello creativo, ma non amo che però sia quest’ultima a dare la linea delle soluzioni architettoniche da utilizzare. Ci deve sempre essere equilibrio tra le parti.

Pensiamo ad esempio alla tecnologia 3D, c’è una domanda che certamente ci dovremmo porre: quanto siamo disposti ad assumerci il reale compito di confrontarci con queste nuove sfide tecnologiche? 

Su un altro livello, penso che lo sia anche il Bim (Building Information Modeling).

Viene lanciata una certa sfida a noi architetti, che non sempre incontra il nostro beneplacito,  poiché ritengo che questo sviluppo e distribuzione di librerie di elementi da costruzione, limiti effettivamente la creatività nel processo di progettazione. 

Quindi apprezzo quando abbiamo l'opportunità di utilizzare la pianificazione e la documentazione tridimensionale, ma non mi piace quando vengono fornite delle soluzioni che dovremmo utilizzare, limitando in un certo senso la creatività che richiede il nostro lavoro. 

Questa è una tendenza tecnologica in Bim, per esempio. 

Manni Group: Certamente, l’architettura ha la sua componente di creatività che deve essere rispettata. La tecnologia, oggi, in questo senso può, in realtà, aiutare molto anche questo aspetto, ma sicuramente non deve dettare le regole del gioco.

Ecco ora la quarta domanda.

Cifra caratteristica degli interventi di Snøhetta è l'integrazione fra architettura e natura: quale pensi sia il ruolo e le opportunità delle coperture a tetto verde?

Patrick Luth: Il rapporto tra natura ed architettura è molto importante, poiché quest’ultima si deve integrare con il contesto, imparare a farne parte, creare un’esperienza per chi vive l’edificio e il paesaggio.

Il greenroof è una soluzione molto importante, perché deve andare a soddisfare tre punti importanti o almeno uno di questi: 

  • Un miglior uso degli spazi;
  • La convenienza di questa soluzione sostenibile;
  • La combinazione con il fotovoltaico. 

Di sicuro il greenroof ha un ruolo fondamentale nell’architettura del futuro.

Manni Group: Energia e sostenibilità: Snøhetta è famosa per la realizzazione di progetti ad emissioni 0; quanto incide la scelta delle tecnologie costruttive prefabbricate con prestazioni monitorabili su simili edifici e la gestione del cantiere?

Patrick Luth: Interessante domanda. Partiamo dalla considerazione che sicuramente le tecnologie edili prefabbricate sono una condizione. Abbiamo bisogno di dati impermeabili per l'intero processo di costruzione lungo tutta la catena del valore fino al primo fornitore.  

Avere questi numeri è importante perché possiamo essere credibili con gli edifici a emissioni zero, solo se i calcoli sono accurati e impermeabili. Abbiamo bisogno dei dati e dobbiamo essere trasparenti al riguardo. 

Dobbiamo anche ammettere che non è sempre possibile essere così precisi. Ad esempio ogni regione ha condizioni diverse.  

Quindi in alcune regioni, alcune tecnologie, sono possibili per realizzare dei progetti, in altre invece no. Quindi, dobbiamo migliorare la tecnologia. Dobbiamo migliorare, dobbiamo sfidare il settore e trovare soluzioni ancora più performanti. Sicuramente.

Non dovremmo essere soddisfatti dei risultati che abbiamo raggiunto negli ultimi cinque anni, dobbiamo puntare più in alto e dobbiamo, quindi, condividere quanti più dati possibili, anche in modo non convenzionale.

Manni Group: interessante questo approccio. Bene, siamo arrivati all’ultima domanda. 

Che consiglio rivolgi ai giovani architetti?

Patrick Luth: Siate appassionati e non pensate al settore delle costruzioni, soltanto credendo che siano finestre o pavimenti, ma ricordatevi che un bravo architetto deve saper creare un’atmosfera equilibrata tra tutte le parti, deve saper far vivere un’esperienza.

 

Leggi le parole dei principali attori dell'architettura internazionale nelle interviste agli Archistar di Manni Group realizzate in collaborazione con Yacademy. Un contenuto dedicato ai nuovi paradigmi dell'architettura sostenibile e alle idee di progettazione del futuro.