La generazione distribuita è un modello di produzione di energia elettrica decentralizzato, ovvero che coinvolge diverse fonti elettriche dislocate sullo stesso territorio.
Si tratta di un modello che comporta diversi vantaggi per le imprese e che è oggetto di incentivi da parte del GSE.
Vediamo meglio di cosa si tratta e quali vantaggi comporta per le imprese.
Grazie alle tecnologie della smart grid, la generazione distribuita integra diverse fonti di produzione energetica (possono essere impianti fotovoltaici, ma non solo: anche impianti a biogas, ad esempio) in un sistema che produce e distribuisce, appunto, l’energia elettrica tra le diverse realtà coinvolte.
I soggetti coinvolti si riuniscono in nuovi sistemi di produzione e utilizzo dell’energia, come le CER, ovvero le comunità energetica rinnovabile, costituite da enti pubblici, aziende, attività commerciali e cittadini privati.
Questo sistema prevede la produzione dell’energia destinata all’autoconsumo e in questo modo elimina, o comunque riduce, la dipendenza dalla produzione elettrica centralizzata.
Le reti intelligenti su cui si basa la generazione distribuita consentono di ottimizzare il flusso di energia, di immagazzinarla e di rispondere in modo flessibile alle esigenze dei soggetti produttori (imprese o privati).
All’interno di un sistema distribuito, le tecnologie intelligenti svolgono un ruolo fondamentale, poiché offrono un’ampia capacità di controllo e gestione della rete, garantendo il buon funzionamento di flussi bidirezionali e una produzione e distribuzione dinamica, che risponde in modo resiliente alle esigenze dei produttori / consumatori.
Possono fare parte del sistema diverse tipologie di impianti per la produzione: motori termici, impianti fotovoltaici, piccole centrali a biomasse, con taglie dai pochi kW a qualche MW.
Da consumatore a prosumer
In questo modo, la distinzione tra produttore e consumatore lascia spazio a un nuovo attore: quello del prosumer (producer + consumer), una figura ibrida che ricopre entrambi i ruoli. Ciò favorisce anche l’ottimizzazione della rete stessa: i contatori intelligenti situati nelle case o nelle imprese che fanno parte della rete distribuita generano molte informazioni, che possono essere utilizzate per gestire e controllare il sistema.
Ciò evidenzia l’importanza delle tecnologie digitali all’interno di questo modello di produzione di energia.
I vantaggi
La rete elettrica centralizzata deve affrontare sfide che, in futuro, saranno sempre più complesse, legate all’aumento dell’affidabilità e dell’efficienza operativa per una crescente domanda. Le reti distribuite possono offrire alle imprese e ai privati una soluzione efficiente e resiliente, in quanto non si basa su una singola fonte di energia.
Tra i vantaggi che ne derivano vi è una minore dipendenza dai combustibili fossili, potendo contare su una fonte di energia pulita, con relativi benefici anche dal punto di vista dell’impatto ambientale.
I benefici sono anche di natura economica, sotto due punti di vista: una riduzione dei costi, legata al fatto che la produzione avviene vicino ai luoghi di consumo, quindi senza perdite lungo la rete, e la possibilità di accedere a finanziamenti e agevolazioni a sostegno della transizione ecologica.
Come accennato, ai benefici diretti si aggiungono alcuni incentivi economici che rendono ancor più vantaggiosa la costituzione di una comunità energetica e la generazione distribuita per l’autoconsumo.
Per ogni kWh di energia elettrica condivisa, il GSE riconosce, per un periodo di 20 anni:
Manni Energy affianca le imprese che vogliono affrontare un processo di transizione energetica. L’azienda realizza e gestisce impianti di energia rinnovabile e accompagna le aziende durante il processo di gestione dell’energia ed efficientamento dei consumi: dall’analisi, alla progettazione degli interventi, al monitoraggio delle prestazioni ottenute.