Manni Group Magazine: tutto sul mondo delle costruzioni a secco

Detroit 3.0: i grattacieli green di SOWA vincono il terzo posto del Manni Group Design Award

Lo skyline classico della metropoli americana è riscritto da Joanna Cieslikowska, Sylwia Darewicz, Aleksandra Wtulich, Weronika Majchrowicz: il loro progetto di economia circolare arriva terzo classificato nel concorso internazionale per il Detroit Waterfront District.

 

Il grattacielo in acciaio e vetro è l’elemento da cartolina per eccellenza della città americana: il team polacco SOWA si è ispirato a questa icona dell’architettura per ridisegnare il polo leisure e business di Detroit affacciato sull’omonimo fiume.

Le tre torri di Detroit 3.0 aggiungono una grandiosa innovazione, ovvero l’attenzione all’efficienza energetica e al ciclo di vita sostenibile dei materiali. Il progetto firmato da Joanna Cieslikowska, Sylwia Darewicz, Aleksandra Wtulich, Weronika Majchrowicz vince il terzo premio di 2.000 € del Manni Group Design Award.

La seconda edizione del concorso internazionale è stata promossa da Manni Group in collaborazione con YAC – Young Architects Competition e Sterling Group.

 

 

Una nuova era sostenibile per Detroit

Ci troviamo sul sito dell’ex Joe Luis Arena, lungo il fiume. Tra diciannovesimo e ventesimo secolo Detroit 1.0 si è evoluta in città automobilistica, cui ha fatto seguito un periodo di cupa depressione. Con la costruzione del Renaissance Center negli anni ’70 si è aperto il nuovo capitolo della Detroit 2.0.

Con Detroit 3.0 inizia un’ulteriore era di sviluppo di quest’area urbana. Il design incarna un complesso mixed-use tipico di una posizione così centrale della metropoli in via di riqualificazione, combinando hotel, edifici residenziali e uffici che portano residenti e visitatori a condividere la suggestiva vista della sponda canadese.

Il progetto si adatta alla griglia della città, aprendosi verso il fiume Detroit e creando collegamenti con la città attraverso la posa di “mantelli” vegetali che scendono dai tre grattacieli e si collegano al tessuto urbano. Questi tappeti verdi si espandono nella giungla di cemento del quartiere fino a coprire il parcheggio adiacente e il tetto del TCF Center, creando un’oasi vivace e salubre in cui l’acqua diventa parte integrante.

Il complesso architettonico si apre al piano terra con un porticato dai dettagli in legno, che reinterpretano lo splendido stile Art Déco di Detroit. Sopra lo zoccolo alto due piani, che ospita attività per il tempo libero, emergono le tre torri con hotel, spazi residenziali e uffici.

 

 

Architettura circolare

L’innovazione di Detroit 3.0 è l’attenzione per l’economia circolare. La struttura portante utilizza la carpenteria in acciaio Manni Sipre, mentre le facciate ventilate naturalmente riducono al minimo il consumo di energia. Importante è anche il riciclo dell’acqua per il sistema di riscaldamento e raffrescamento degli edifici: l’acqua viene immagazzinata in una falda sotterranea, pompata in alto ai locali tecnici e poi distribuita a tutti i piani.

All’esterno le facciate sono avvolte da un telaio a griglia in acciaio leggero Manni Green Tech che consente alle piante rampicanti di crescere da ogni livello: il verde verticale, unito all’isolamento del GreenROOF Isopan sui tetti, rinfresca l’aria in entrata e fornisce ombra alla facciata, regolando così la temperatura interna agli spazi.

Dopo la Detroit capitale dell’automobile tra Otto e Novecento, e il capitolo del nuovo sviluppo cittadino negli anni Settanta, i grattacieli di Detroit 3.0 aprono una nuova era di rigenerazione urbana.

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