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Tetti piani: aspetti da considerare nella costruzione

Scritto da Francesco Corona - Technical Sales Manager Isopan | 20 ottobre 2020 10.30.00 Z

Il mondo dell’edilizia è stato protagonista di un importante cambiamento in questi ultimi anni: si è infatti passati da una tradizione costruttiva classica, poco propensa in realtà al risparmio energetico per via soprattutto dei materiali utilizzati per le costruzioni - solidi ma poco adatti all’isolamento termico degli edifici, per esempio- , a un’idea più concreta di sostenibilità ambientale, grazie alla scelta di installazioni come il verde pensile sui tetti piani delle strutture.

L’interesse di molti progettisti e architetti è quello di prediligere i green roof come soluzione costruttiva, al fine di garantire un miglior isolamento termico dei progetti edili, una maggiore bellezza degli edifici e a contribuire, quindi, a dare molto più valore alle strutture edilizie.

A queste caratteristiche, ovviamente si aggiunge anche la grande capacità di rispondere a criteri di sostenibilità ambientale, alquanto importanti per la diffusione di un nuovo concetto di edilizia. 

Il progressivo interesse verso la realizzazione di coperture a verde, è stata pensata soprattutto per raggiungere precisi obiettivi, come quelli di: 

  • Compensazione;
  • Mitigazione;
  • Miglioramento ambientale.

Da qui infatti il concetto di verde pensile, inteso come un’attività multidisciplinare che mette in relazione materiali diversi - i quali devono lavorare in sinergia tra di loro. 

Prima però di approfondire quali sono le parti che devono essere in perfetto equilibrio tra loro, è importante conoscere come sono costruiti i tetti verdi, e da quali parti sono costituiti. 

La norma UNI indica come strati primari i seguenti:

  • Membrana (o manto) impermeabile antiradice;
  • Strato di protezione del manto impermeabile; 
  • Strato di drenaggio;
  • Strato di accumulo idrico;
  • Tessuto di filtro;
  • Substrato colturale;
  • Vegetazione.

Chi progetta il verde pensile, quindi, deve partire dal considerare:

  • Il solaio (pendenze, scarichi);
  • Lo strato isolante (manto impermeabile e isolamento termico);
  • Il pacchetto del verde con gli strati previsti dalla norma UNI 11235

Se vuoi approfondire come sono strutturati gli strati di GreenROOF, leggi l’articolo dedicato “QUALI SONO GLI STRATI FUNZIONALI DI UN GREEN ROOF

Scegliere il verde pensile per la copertura degli edifici, vuol dire migliorare del 20-30% le performance di isolamento dell’intera struttura. 

Inoltre, la soluzione GreenROOF di Isopan-Daku, differentemente da uno normale, ha come pacchetto costruttivo già integrato solaio e strato isolante, identificati con il pannello sandwich PVsteel, il che lo rende un prodotto altamente preferibile come installazione. 

 

Quali sono le principali accortezze che deve avere un progettista nell’introduzione del verde pensile?

L’aspetto principale dal quale bisogna partire, è sicuramente lo studio dell’ambiente

Molto importante è, per esempio, definire l’umidità a cui potrebbero essere sottoposte le piante, il grado di esposizione ai raggi solari e ovviamente è necessario fare un’attenta valutazione della finalità per cui si decide di installare il tetto verde. 

Le principali accortezze sono: avere coscienza di tutti gli strati e fare in modo che, chi realizza una parte della copertura riesca a dare sinergia alle parti. 

A ragion veduta, per i progettisti, così come per i proprietari degli edifici, il vantaggio primario è quello di prendere un sistema che sia completo di tutto, in modo da avere delle performance e dei certificati sul sistema, efficace ed efficiente. 

Esempio: se ho una falda di dimensioni importanti e una pendenza del 1%, non sarà sufficiente usare un pannello drenante, ma si dovrà calcolare la portata minima necessaria e utilizzare un drenaggio adeguato. 

Una volta chiariti questi aspetti, si può passare alla scelta, per esempio, della tipologia di tetto verde da installare, alle sue componenti strutturali, al tipo di vegetazione per la copertura, e al livello di manutenzione da programmare durante l’anno. 

 

Che tipo di green roof scegliere per la copertura dei tetti piani? Estensivo o Intensivo?

La scelta del verde per ricoprire il tetto piano di un edificio, dipende anche dalle caratteristiche di quest’ultimo, oltre che dall’ambiente in cui è presente la struttura. 

Optare per il verde pensile, vuol dire prediligere un isolamento sia termico che acustico, nonché andare a migliorare di molto la qualità della vita degli abitanti dell’edificio. Si comprende da sé quanto valore può avere un edificio con il verde pensile sul tetto. 

In merito a questo argomento però, a volte può generarsi confusione, ecco perché oggi ci soffermiamo sulle differenze che intercorrono tra verde pensile estensivo e intensivo.

  • Intensivi: spessi circa 23-25 cm, questa tipologia di giardini pensili permette di coltivare piante, ortaggi e piccoli alberi
  • Estensivi: con uno spessore di 15-25 cm, sono composti semplicemente da un rivestimento in SEDUM che necessita di manutenzione ridotta e che crea un’eccellente coibentazione.

Il verde estensivo è composto da un rivestimento semplice, economico ed applicabile sia alle coperture piane che inclinate. 

Il peso finale della copertura realizzata non è eccessivo, in quanto lo strato lordo è pari a 15/20 cm di spessore. Questa soluzione permette la piantumazione di piccole piante e cespugli che richiedono una bassa manutenzione e poca acqua.

I sistemi d’installazione del verde estensivo funzionano sulla base di equilibri delicati, ad esempio: se un sistema prevede 8 cm di substrato, metterne 7 potrebbe non essere sufficienti per la sopravvivenza delle piante e 9, per esempio, potrebbero essere troppe e consentire la vita alla infestanti. Inoltre, i costi di gestione andrebbero alle stelle.

Il verde intensivo richiede buoni materiali, ma il sistema non necessita di “equilibri” complicati; 

ll primo requisito per un verde pensile intensivo, è una copertura piana con portanza superiore ai 200 kg, e il secondo è la scelta accurata della vegetazione più idonea in base alla località, presenza di vento e livello di manutenzione. 

La copertura a verde intensivo, offre la possibilità di realizzare veri e propri giardini pensili, 

il cui scopo non è soltanto mitigare la temperatura interna dell’edificio, ma anche quello di creare giardino privato sopraelevato. 

La costruzione del verde pensile dipende, quindi, da molteplici fattori che non hanno soltanto a che fare con delle preferenze costruttive.

Un elemento importante da considerare, quando si opta per questa tipologia di verde pensile, è che i costi di green roof sono spesso detraibili o rimborsabili grazie a Ecobonus e Mutui Green(ma anche in questo caso è sempre meglio coinvolgere un termotecnico che certifichi il valore coibente del sistema, per poter accedere agli sgravi). 

La spesa relativa a questa scelta costruttiva non è universale, ma a determinarne infatti il valore esatto è un insieme di fattori. I costi si modificano e vengono valutati di caso in caso, in base alle condizioni logistiche e della complessità del progetto. 

Generalmente, però, oscillano tra: 

  • Intensivo, a partire da 100€;
  • Estensivo, a partire da 50€.

Bisogna anche considerare che l’installazione di questa tecnologia aumenta il valore di un immobile di circa il 20% e riduce le spese di riscaldamento e refrigeramento del 30%, il che di sicuro rappresenta uno stimolo ulteriore per la scelta della soluzione in questione.

Pensi che la soluzione del verde pensile possa rappresentare una buona idea per il tuo progetto? Contattaci, ti aiuteremo a valutare la migliore soluzione per la tua idea: