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Sostenibilità ambientale misurata con i sistemi di rating più diffusi

Scritto da Marta Lupi - R & D Engineer | 9 dicembre 2019 11.30.00 Z

Uno è americano, l’altro inglese, ma entrambi sono sistemi volontari di valutazione  e di certificazione della sostenibilità di un edificio.

LEED e BREEAM utilizzano un approccio  qualitativo, per cui il livello di sostenibilità viene determinato dalla somma di punteggi attribuiti a requisiti predefiniti, riferiti a precisi aspetti ambientali.

 

Sistemi di valutazione degli edifici green 

Lo scopo di un edificio green è assicurare il comfort abitativo agli occupanti, minimizzando, nel contempo, l’utilizzo di risorse e gli impatti ambientali in genere.

Nelle costruzioni, i principi di sostenibilità devono tenere conto di tre aspetti principali: l’aspetto ambientale, economico e sociale.

Da punto di vista ambientale, è necessario valutare l’impatto dell’attività costruttiva, di uso dell’edificio, dei materiali impiegati e delle risorse usate, sia a livello locale che globale.

Sotto il profilo economico, vanno considerati i costi e benefici a lungo termine delle operazioni e dei materiali correlati alla costruzione, nonché quelli derivanti dall’utilizzo dell’edificio stesso.

L’aspetto sociale è incentrato sull’utilizzatore finale, inteso non solo come individuo, ma come comunità. Oltre al benessere abitativo, che deve essere garantito a chi usufruisce dell’edificio, va valorizzato anche l’impatto che un immobile ha sul contesto sociale.

I numerosi sistemi di certificazione che si sono diffusi negli ultimi anni, testimoniano l’attenzione verso questi temi e la volontà di trovare un metodo oggettivo per valutare se e quanto le prestazioni e le funzionalità degli edifici siano ottenute con il minimo impatto ambientale negativo.

 

Protocolli LEED e BREEAM

Da quando sono proliferati i metodi di valutazione ambientale, si è manifestata anche l’esigenza di standard confrontabili.

Questo ha portato alcuni sistemi a espandersi all’estero e a diventare punti di riferimento internazionalmente riconosciuti. I più affermati in questo senso sono BREEAM e LEED.

LEED, Leadership in Energy and Environmental Design, è stato sviluppato dal Green Building Council degli Stati Uniti ed è accettato a livello mondiale come punto di riferimento per le pratiche di bioedilizia.

BREEAM, il cui acronimo viene da Building Research Establishment ed Environmental Assessment Method, è uno standard progettuale edile ideato dal BRE Group. Il  governo del Regno Unito lo adotta come riferimento per la valutazione dell’impatto ambientale degli edifici.

Entrambi sono strutturati in sistemi di classificazione basati su crediti e si applicano a una vasta gamma di edifici, sia nuovi che già esistenti. 

Le questioni ambientali affrontate vanno dai materiali all’energia, dall’acqua all’inquinamento, senza tralasciare la qualità ambientale e la gestione del cantiere.

Tuttavia, i due protocolli differiscono per metodo di valutazione, portata e criteri.

 

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Confronto tra LEED e BREEAM

LEED e BREEAM hanno matrice simile. Infatti, il programma di certificazione statunitense è stato sviluppato con BREEAM come modello di riferimento.

Entrambi gli strumenti portano ad attribuire all'edificio un punteggio, che permette di raggiungere delle classi di certificazione.

In LEED ci sono quattro livelli di valutazione degli edifici: 

- Certificato 

- Argento

- Oro

- Platino

 

BREEAM è lo schema di classificazione ambientale che comprende:

- Passabile

- Buono 

- Molto buono

- Ottimo 

- Eccellente. 

 

È naturale chiedersi se i punteggi dei due sistemi siano in qualche modo corrispondenti o se i metodi utilizzati per la valutazione siano sovrapponibili.

 

Contenuti

Il confronto più utile si basa sui contenuti. Nonostante la stessa suddivisione in categorie,  il numero delle aree oggetto di valutazione e dei criteri da soddisfare è diverso, ma, soprattutto, differisce il peso assegnato a ciascun credito. 

Il LEED propone le seguenti categorie di valutazione:

  • Processo intergato
  • Localizzazione e trasporti
  • Sostenibilità del sito
  • Gestione delle acque
  • Energia e atmosfera
  • Materiali e risorse
  • Qualità ambientale interna
  • Innovazione nella progettazione
  • Priorità regionale.

 

Per BREEAM le categorie considerate per l’assegnazione del punteggio sono:  

  • Management
  • Salute e benessere
  • Energia
  • Trasporti
  • Acqua
  • Materiali
  • Rifiuti
  • Uso del suolo ed ecologia
  • Inquinamento
  • Innovazione.

Le singole voci considerate non risultano tutte comparabili, né l’attribuzione del punteggio. Pertanto è molto difficile un confronto oggettivo. 

Analogie e differenze sono il riflesso del contesto culturale, legislativo ed economico in cui i due sistemi di rating sono nati. In termini di processo, LEED ha un approccio prestazionale e privilegia la misurazione dei risultati, rispecchiando la mentalità americana, invece BREEAM privilegia un percorso più prescrittivo.

Il pregio di entrambi è di fornire un supporto concreto alla progettazione, alla costruzione e alla gestione degli edifici. 

Tutti e due i sistemi, infatti, tengono presenti gli aspetti relativi all’intero ciclo di vita dell’edificio, ponendosi come obiettivo di ottimizzare i processi, ridurre i costi di gestione e garantire elevate condizioni di comfort interne. 

A causa delle differenze tra i due sistemi di rating, è importante individuare sin dall’inizio quale certificazione sia più adatta al progetto, in modo da raggiungere i requisiti previsti con il minor costo possibile. 

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